Palestinesi d’Europa chiedono di processare Abbas per aver rinunciato al diritto di ritorno

Amsterdam-Quds Press. Amin Abu Rashed, membro della segreteria generale dei palestinesi in Europa, ha esortato a sfiduciare il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Anp, e processarlo per le sue recenti dichiarazioni, rese alla televisione israeliana, nelle quali ha affermato di rinunciare definitivamente alla storica Palestina e di abdicare personalmente al proprio diritto di ritorno nella sua città natale. Tali affermazioni sono state interpretate dai palestinesi come la rinuncia definitiva al diritto di ritorno dei palestinesi espulsi dalla propria terra nel 1948.

In un’intervista rilasciata Quds Press, Abu Rashed ha affermato che i palestinesi in Europa “sono attaccati, ora più che mai, al loro diritto di ritornare nei loro villaggi e nelle proprie città, costretti ad abbandonarli da più di sessant’anni”. E ha assicurato che i palestinesi in Europa si rifiutano di essere rappresentati da Abbas, dopo le sue vergognose dichiarazioni. 

Egli ha anche condannato il tentativo dei consiglieri del presidente palestinese, che hanno cercato di giustificare le sue rinunce affermando che quanto dichiarato da Abbas rappresenta un “dato di fatto”. Abu Rashed si è chiesto “se ciò che impongono gli israeliani a Gerusalemme e nella moschea di al-Aqsa, lo sviluppo degli insediamenti, la questione dei confini, l’acqua e altre questioni rappresentano tutte dei fatti compiuti?” 

Abu Rashed ha sottolineato che le dichiarazioni di Abbas “non sorprendono ma sono dolorose: egli cerca sempre di ferire il popolo palestinese, specialmente quella parte costretta all’esilio. Mentre i palestinesi in Europa cercano di ottenere le scuse britanniche per la dichiarazione di sostegno al progetto sionista, fatta 95 anni fa da Balfour, viene Abbas e rinuncia al nostro diritto sulla Palestina”. 

Sempre rivolgendosi ad Abbas, il membro della segreteria generale ha dichiarato: “Per noi in Europa, tu non sei mai stato un rappresentante e non lo sarà mai, le tue dichiarazioni, nelle quali hai rinunciato ai punti saldi, di vitale importanza per il popolo palestinese, nuocciono alla solidarietà europea con la nostra causa. Specialmente ora, perché arrivano in concomitanza con il nefasto anniversario della dichiarazione di Balfour, all’escalation delle aggressioni contro Gaza e la Cisgiordania e mentre le attività di colonizzazione continuano senza sosta e Gerusalemme viene ebraicizzata ad un ritmo senza precedenti”. 

Abu Rashed ha dichiarato che il presidente dell’Anp “non ha in serbo alcuna soluzione, a parte scendere a più compromessi con l’occupazione e concedere più rinunce, inferendo dei colpi dolorosi al popolo palestinese sparso nei campi profughi. E’ giunta l’ora che le organizzazioni della società civile lo sfiducino. Noi non rinunceremo ai nostri diritti, anzi, da oggi ne pretendiamo uno in più, quello di non permettere ad Abbas né a nessuno del suo gruppo di rappresentarci, è giunta l’ora di espellere questa cricca di potenti che concede, tutto e gratuitamente, agli israeliani.