Rafah-PIC. Le famiglie dei quattro palestinesi rapiti da un gruppo anonimo egiziano 26 giorni fa hanno rivolto un appello alle autorità egiziane affinché si attivino per scoprire la sorte dei loro figli il prima possibile.
Jihad Zanoun, fratello di uno dei prigionieri, durante una manifestazione organizzata dal movimento popolare in supporto dei rapiti, tenutasi nei pressi di Rafah, ha dichiarato che la vicenda è molto più straziante della morte stessa.
“Son trascorsi ben ventisei giorni dal rapimento; ventisei giorni di dolore e tormento. Mio fratello Yasser non è solo un numero”, ha dichiarato. “Yasser ha una madre che piange la sua scomparsa ad ogni ora del giorno e della notte: così come fanno sua moglie, i suoi figli ed i suoi amici”.
Zanoun ha presentato un’istanza al presidente dell’Autorità Palestinese (Anp), Mahmoud Abbas e al presidente egiziano Abdul Fatah al-Sissi affinché si adoperino quanto prima per la liberazione dei quattro palestinesi rapiti.
La famiglia di Abdul Dayem Abu Labda (uno dei giovani catturati) ha sottolineato che il rapimento è avvenuto in circostanze molto ambigue, e ha posto interrogativi su come, quando, da chi e per gli interessi di quale gruppo sia stato commesso tale crimine.
I familiari hanno espresso tutta la loro ansia e preoccupazione in merito alla sorte dei loro figli.
Il Segretario-Generale del Movimento Ahrar, Khaled Abu Hilal, ha dichiarato che i quattro giovani palestinesi sono stati rapiti nel corso di un viaggio probabilmente intrapreso per andarsi a curare presso una qualche struttura specializzata o nel tentativo di recarsi all’estero per proseguire i loro studi.
Anche Abu Hilal ha esortato l’Egitto ad attivarsi per ricevere al più presto notizie sulla sorte dei ragazzi e stabilire dei contatti con i rapitori in modo da organizzare la loro liberazione, possibilmente in territorio neutro.
“La storia prova che noi, cittadini di Gaza, non abbiamo mai interferito con la sicurezza dell’Egitto. Abbiamo sempre affermato che la sicurezza dell’Egitto è anche la nostra; così come la sua stabilità, il suo benessere e la difesa della sua terra”. Hilar ritiene l’Egitto e l’Autorità Palestinese responsabili del rapimento dei quattro giovani: “Dov’era l’Anp mentre tutto ciò accadeva?”
“La misura è colma. L’Autorità Palestinese dovrebbe rompere questo silenzio su quanto accaduto poiché il silenzio equivale a complicità e cospirazione, non è mai indice di buone intenzioni”, ha aggiunto l’attivista.
I fatti si riferiscono allo scorso il 19 agosto, quando degli uomini armati, la cui identità è ancora sconosciuta, hanno rapito quattro ragazzi palestinesi mentre percorrevano la strada tra la Striscia di Gaza e l’aeroporto del Cairo.
Traduzione di Mafalda Insigne