Palestinesi protestano a Londra per celebrare i 75 anni della Nakba

 [Foto: Dinendra Haria – Anadolu Agency].

Londra – MEMO. Migliaia di persone hanno sfilato, a Londra, sabato scorso, per commemorare il 75º anniversario della Nakba (catastrofe), che i palestinesi ricordano ogni 15 maggio per celebrare l’espulsione di centinaia di migliaia di palestinesi dalle loro case e terre nel 1948, dopo la fondazione di Israele.

La manifestazione, intitolata “Nakba 75 – Fine dell’Apartheid, fine dell’occupazione”, aveva lo scopo di mostrare solidarietà e chiedere azioni per porre fine al sostegno britannico al sistema d’oppressione israeliano.

Migliaia di persone si sono radunate davanti alla sede della BBC e hanno marciato verso Downing Street, dove si trova l’ufficio del primo ministro, al numero 10.

L’evento è stato organizzato dal Forum Palestinese in Gran Bretagna, Amici di al-Aqsa, la Campagna di Solidarietà con la Palestina e l’Associazione Musulmana della Gran Bretagna.

“Ricordiamo la Nakba non solo come evento storico, ma come un processo continuo d’oppressione attuato negli ultimi 75 anni, attraverso la colonizzazione in corso della terra, l’imposizione dell’Apartheid e l’occupazione militare”, ha detto la Campagna di Solidarietà con la Palestina.

“Il popolo palestinese ha bisogno della nostra solidarietà ora più che mai”, ha aggiunto.

Palestine Action ha anche preso di mira gli uffici della società di logistica Kuehne e Nagel, situati a Leicester, a causa della sua associazione con il produttore di armi israeliano Elbit Systems.

Gli attivisti hanno coperto il luogo con vernice spray e distrutto attrezzature da ufficio, tra cui telefoni e computer.

Kuehne e Nagel avrebbero dovuto sapere che lavorando con Elbit, la più grande azienda militare e di armi di Israele, stanno sostenendo l’omicidio e la pulizia etnica dei palestinesi: effettuare le consegne o supervisionare la logistica è un contributo diretto alla catena di approvvigionamento d’armi israeliana”, ha affermato Palestine Action in una dichiarazione.

“Tutte le aziende devono cessare di lucrare con il massacro dei palestinesi, o la Palestine Action lo farà per loro”, ha aggiunto.

Traduzione per InfoPal di F.L.