Paraguay s’impegna a riconoscere lo Stato palestinese nel 2011

Ramallah – Ma'an. Lo aveva fatto circa una settimana fa l'Ecuador, quando il presidente Correa aveva comunicato al presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud 'Abbas di voler riconoscere lo Stato palestinese entro i confini del '67 e oggi, dopo altri Stati sudamericani, anche il Paraguay s'impegna a farlo.

Il ministro degli Esteri del Paraguay, Hector Lacognata, ha fatto sapere che il proprio Paese ha stabilito una data precisa – primavera 2011 – entro la quale ufficializzare il riconoscimento della Palestina e lo ha riferito all'ambasciatore palestinese nel Paese.

Sebbene l'Europa non lo abbia ancora fatto, alcuni Paesi europei come la Norvegia, avevano già provveduto a elevare il livello diplomatico della Palestina.

Israele “avverte”: presto il mondo potrebbe riconoscere la Palestina.

“Nonostante lo stallo nei colloqui di pace, il mondo potrebbe voler riconoscere lo stato palestinese e dal governo israeliano il ministro del Lavoro, Ben Elizier ha dichiarato: “Non mi sorprenderebbe se entro un anno arrivasse anche il riconoscimento degli Stati Uniti”.

Secondo Israele, un simile atto dovrebbe risiedere in un accordo e non essere il risultato di decisioni unilaterali.

Di fronte al fallimento generale nei colloqui con Israele, i palestinesi restano entusiasti degli impegni che giungono dal fronte latinoamericano.

Iniziati il 2 settembre scorso, i colloqui di pace tra Israele e palestinesi si erano arrestati a causa della mancata estensione, da parte dello stato sionista, della moratoria sugli insediamenti illegali in Palestina, scaduta il 26 settembre.

I palestinesi non hanno accettato la ripresa dei negoziati senza detta estensione e il 7 dicembre gli Usa  avevano ammesso il proprio fallimento sulla spinosa questione delle colonie israeliane in terra di Palestina, nonostante le generose offerte e gli incentivi elargiti dagli Usa allo Stato ebraico.

Al fine di raggirare un allargamento del riconoscimento dello Stato palestinese, Ben Elizier ha proposto una ripresa dei negoziati, anche a costo di dover estendere – per pochi mesi – un congelamento dei piani coloniali.

Da parte loro, i negoziatori palestinesi hanno presentato invece un pacchetto di questioni che la controparte israeliana dovrebbe dimostrare di voler accettare. Tra queste vi è proprio il riconoscimento dello Stato di Palestina entro i confini occupati da Israele nella guerra dei Sei giorni, (giugno 1967).

Ma'an con il contributo di Afp.

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