Parigi: la marcia dell’ipocrisia

Screen-Shot-2015-01-15-at-8.03.52-AM-700x357PIC. Di Khalid Amaryeh, Gerusalemme occupata. E’ molto difficile dare un giudizio soddisfacente della marcia di domenica 11 gennaio, a Parigi, seguita all’attacco terrorista che ha colpito il settimanale anti-islamico. Ma ciò solo se si vuol essere coerenti con la propria coscienza morale e con la propria rettitudine.
Ci sono tanti motivi per mettere in dubbio la credibilità morale dell’enorme marcia.
A esempio, si sarebbe pronti a chiedere perché non abbiamo assistito a sfilate simili per crimini più grandi e macroscopici che sono avvenuti altrove.
Crimini contro l’umanità, che hanno causato centinaia di migliaia di morti, sono avvenuti e avvengono in Siria, Iraq, Palestina, Pakistan, Africa centrale e Birmania, senza che il mondo batta ciglio né tanto meno organizzi delle marce per far sentire la propria voce contro queste grandi mostruosità.
In Siria, aerei da guerra governativi hanno ucciso decine di migliaia di civili innocenti, bombardando quartieri civili in tutto il Paese.
A Gaza, aerei da guerra israeliani, armati dagli Stati Uniti, hanno sganciato una tonnellata di bombe sui condomini pieni zeppi di civili, riducendoli in macerie, riproducendo delle mini-Auschwitz, mini-Dachau e mini-Bergen Belsen in tutta l’enclave costiera. Come altro si potrebbe descrivere la completa, sistematica distruzione di 100 mila abitazioni, piene di uomini, donne e bambini?
In Iraq, il Paese del «destino manifesto», oltre ad aver ucciso e fatto morire di fame 2 milioni di iracheni, la metà dei quali bambini, gli Stati Uniti hanno riempito il territorio del mortale uranio impoverito, che continuerà a uccidere gli iracheni per i prossimi 50 mila anni.
In Pakistan, in Afghanistan e nello Yemen, i droni hanno ucciso e continuano a uccidere molti civili indifesi… «scambiati per terroristi».
Lo «sbaglio» si è verificato così tante volte che un osservatore onesto non può fare a meno di ammettere che questi «sbagli» altro non sono che un’espressione maliziosa per indicare una politica ufficiale di assassinio e menomazione di musulmani innocenti.
Del resto, gli «sbagli» possono capitare una, due o tre volte. Quando si ripetono ogni giorno o ogni settimana è chiaro che si tratta di crimini deliberati.
Quindi chiedo ancora una volta: come mai non vediamo i leader del mondo sfilare contro il terrore genocidi dello Stato di Israele? Non ha Israele – il cui primo ministro criminale, Netanyahu, abbiamo visto marciare ostentatamente in prima fila accanto ai dignitari presenti alla marcia di Parigi – rubato la Palestina ai suoi legittimi proprietari?
Non ha Israele assassinato migliaia di arabi, distrutto migliaia di abitazioni arabe, raso al suolo migliaia di villaggi arabi e disperso milioni di arabi ai quattro venti? E allora come mai nessun leader del mondo marcia contro il terrore di Israele, che tutti sanno, nel profondo del loro cuore, consistere in crimini contro l’umanità?
Sì, Virginia, questi animali politici conoscono troppo bene la verità. Ma i loro cuori sono pieni di ipocrisia e disonestà.
Anzi, che un vile assassino di massa e terrorista come Netanyahu sia presente in primo piano allo spettacolo dell’ipocrisia di Parigi, riassume il fallimento morale non solo della Francia, ma del mondo intero.
Molti cittadini, francesi e non, potrebbero pensare che la marcia di Parigi possa aver rinforzato la dignità morale e l’onore nazionale del loro Paese.
Con tutto il rispetto, decisamente non condivido quest’impressione.
Del resto, l’ipocrisia e la disonestà sono l’antitesi definitiva della dignità umana.
La Francia e altre nazioni occidentali compromettono, più che rinforzare, il loro onore nazionale, osservando passivamente Israele e altre entità nefaste intorno al mondo perpetrare genocidi contro nazioni e popoli la cui sola colpa è non essere abbastanza forti, militarmente, da sconfiggere chi li tormenta e li affossa.
Non fraintendetemi. Sono assolutamente contrario all’azione omicida alla redazione di Charlie Habdo. Tuttavia, come ha detto giorni fa il coraggioso e onesto ex primo ministro francese Dominique de Villepin, il crimine terrorista a Charlie Habdo è stato reso possibile solo grazie ai crimini di gran lunga maggiori dell’insolenza occidentale e dell’aggressione verso il mondo musulmano.
Avete spinto alcuni dei vostri uomini e delle vostre donne al limite. Sì, non sono degli innocenti, ma voi siete decisamente colpevoli perché non è stato l’Islam, ma sono stati i vostri crimini oltraggiosi contro i musulmani di tutto il mondo a spingere questi scellerati a fare ciò che hanno fatto.
Dopotutto, la Francia ha probabilmente ucciso più musulmani di quanti ebrei abbia ucciso il nazismo durante la seconda guerra mondiale, e gli Stati Uniti hanno probabilmente ucciso più musulmani di quanti ebrei abbia ucciso Hitler.
In altre parole, stiamo effettivamente parlando di un olocausto cristiano occidentale contro l’Islam e contro i musulmani.
Queste non sono vecchie lamentele che la gente assennata dimenticherà al momento opportuno. L’Occidente, direttamente o indirettamente, continua a uccidere e a menomare i musulmani senza sosta.
So che accomunare tutti gli occidentali e tutti i cristiani è sbagliato. Bisogna distinguere tra ciò che una religione dice e ciò che i suoi seguaci fanno.
Ma questo si deve applicare a tutti noi, musulmani, cristiani e altri.
Di nuovo, credo davvero che il coro dell’ipocrisia a Parigi sia stato un disastro di pubbliche relazioni per la Francia e la sua leadership. Non serve dire che questo disastro è anche dovuto alla partecipazione alla marcia di personaggi come Netanyahu, che ha le mani sporche del sangue di migliaia di persone innocenti, bambini compresi.
Per finire, vorrei dire due parole ai miei lettori. La madre di tutti i problemi, della violenza, del terrore e dell’instabilità è l’entità del male nota come Israele.
Non credete mai al noto bugiardo, Netanyahu, che vi dice che l’Islam è il nemico dell’Occidente.
L’Islam non è nemico di nessuno: il suo solo nemico è l’oppressione.
Ma dal momento che Netanyahu impersona l’oppressione e il razzismo, è naturale che egli dica che bisogna temere, e che cerchi di infamare la pacifica religione dell’Islam, che rispetta immensamente le tradizioni religiose del Cristianesimo e dell’Ebraismo.
Ciò nonostante, l’Occidente non è innocente. L’Occidente, in particolare la Gran Bretagna, ha inserito il serpente velenoso nel letto del bambino. Colpevole non è il serpente: colpevoli sono coloro che lo hanno messo nel letto del bambino.
I criminali non possono dichiararsi innocenti dicendo che non sapevano che il serpente fosse velenoso e che avrebbe ucciso il bambino.
Per questo è probabile che l’Occidente continuerà a soffrire finché il gigantesco scandalo infinito – la questione palestinese – non sarà risolto.
Sarei disonesto se dicessi che ci sono altre soluzioni alla violenza insistente in Occidente e in Medio Oriente.
Khalid Amayreh è un giornalista palestinese e un commentatore politico esperto che vive nella Palestina occupata
Traduzione di Stefano Di Felice