Parlamentare USA Tlaib critica status d’esenzione fiscale di entità che appoggiano le colonie israeliane

Washington – MEMO. La rappresentante della Camera degli Stati Uniti, Rashida Tlaib, ha suscitato scalpore dopo aver sottolineato su Twitter che le colonie israeliane attualmente ricevono lo status di esenzione fiscale negli USA, una violazione del diritto internazionale. In una lettera aperta, ha invitato il segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Janet Yellen, ad esaminare la legittimità dello status delle entità con sede negli Stati Uniti che sostengono le colonie, le quali perpetuano la rimozione forzata dei palestinesi dalla loro terra.

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Tlaib è la prima ed unica membro palestinese statunitense del Congresso degli Stati Uniti. Per tutto il suo mandato come membro del Congresso, ha sempre parlato delle politiche razziste di Israele e delle violazioni dei diritti umani contro i palestinesi.

Questo status “501 (c) (3)” si riferisce alla sezione dell’US Internal Revenue Code che concede l’esenzione fiscale federale per le organizzazioni senza scopo di lucro, in particolare enti di beneficenza pubblici, fondazioni private o fondazioni operative private. La lettera di Tlaib ha espresso preoccupazione per il fatto che gli enti di beneficenza statunitensi sostengano finanziariamente le organizzazioni israeliane illegali.

“Da quando le forze israeliane hanno occupato la Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est e la Striscia di Gaza, nel 1967”, ha scritto, “le autorità israeliane hanno perseguito un’impresa di colonizzazione illegale nei Territori occupati – una politica aggressiva di sequestro di terre di proprietà privata o collettiva utilizzati dai palestinesi e destinandoli all’uso e per il divertimento degli ebrei israeliani”.

Ha delineato l’impatto che tale finanziamento ha avuto sui palestinesi: “Le autorità israeliane utilizzano regimi legali discriminatori in materia di alloggi, terreni e proprietà e giustificazioni militari inammissibili per espropriare i palestinesi delle loro terre, o distruggere le case, le proprietà e le infrastrutture civili essenziali dei palestinesi”.

La lettera ha anche evidenziato l’obbligo del governo degli Stati Uniti di riconoscere e lavorare per eliminare quest’illegalità e le trasgressioni del diritto internazionale. “Il governo […] ha il dovere di non incoraggiare o riconoscere le violazioni del diritto internazionale umanitario […] e deve anche agire per porre fine alle violazioni del diritto internazionale umanitario”.

Diversi utenti di Twitter hanno messo in dubbio la rilevanza della deputata in materia: tweet, tweet, tweet.

Tuttavia, la parlamentare USA ha chiaramente delineato il motivo del suo intervento nella sua lettera. “Il Fondo centrale di Israele (CFI), un’entità 501 (c) (3) con sede negli Stati Uniti, registrata nello Stato di New York, è tra i diversi gruppi con sede negli Stati Uniti che alimentano l’espropriazione e lo sfollamento dei palestinesi per far posto ai coloni ebrei israeliani. Lo status di non-profit esente da tasse del gruppo significa che i loro donatori ricevono una forma di prezioso sostegno dal governo degli Stati Uniti nei loro sforzi per sostenere il movimento delle colonie”.

I suoi sostenitori hanno risposto a coloro che condannavano la sua attenzione data a questo problema: tweet.

Anche Ali Abunimah, il direttore di Electronicintifada.net, un quotidiano online con sede a Chicago che copre Israele e Palestina, ha risposto al thread evidenziando la posizione cruciale degli Stati Uniti: tweet.

Tlaib ha sottolineato che il CFI ha distribuito almeno 75 milioni di dollari in donazioni dal 2015 a sostegno delle colonie israeliane. “[Questa impresa illegale include] crimini internazionali come il trasferimento forzato, l’appropriazione e la distruzione illegale di proprietà […]”.

Mentre alcuni utenti di Twitter hanno espresso il loro sostegno a Tlaib, i titolari di account pro-Israele hanno adottato un approccio meno comprensivo: tweet, tweet, tweet, tweet, tweet, tweet.