Parlamentari britannici sostengono riconoscimento della Palestina all’Onu

Betlemme – Ma’an. 64 parlamentari britannici hanno firmato una mozione parlamentare a sostegno del riconoscimento della Palestina alle Nazioni Unite come Stato indipendente.

La mozione, presentata martedì 11 settembre, afferma: “Questa Camera supporta il riconoscimento da parte delle Nazioni Unite della Palestina come stato indipendente, accanto ad Israele”.

La mozione ha raccolto il sostegno trasversale di tutto lo spettro politico del Regno Unito.

Il presidente dell’Anp, Mahmoud Abbas, aveva ribadito la propria intenzione di chiedere all’Onu di ammettere la Palestina come Stato non membro, durante il dibattito annuale che si aprirà il 25 settembre.

Dal canto suo, il ministro degli esteri palestinese, Riyad al-Malki, la scorsa settimana ha affermato che una data precisa per la proposta palestinese non è stata ancora fissata , tuttavia la decisione di andare all’Onu è irreversibile, nonostante le pressioni americane per attendere l’esito delle elezioni presidenziali di novembre.

Un voto a maggioranza semplice tra i 193 membri dell’Assemblea generale sarebbe sufficiente a garantire ai palestinesi  lo status di osservatore non membro, bypassando il Consiglio di Sicurezza dove gli Usa, alleati di Israele, hanno il diritto di veto.

L’anno scorso, un tentativo simile di ottenere il riconoscimento dello Stato palestinese ha avuto vita breve, tra sanzioni finanziarie e diplomatiche, e attività di contro-lobbying da parte israeliana e statunitense.

Il 5 settembre 2012, al margine del vertice della Lega Araba, Abbas si è rivolto ai giornalisti dicendo che l’Anp sta tentando di ottenere lo status presso l’Onu con il sostegno dei Paesi arabi, gli stati islamici e i 120 membri del Movimento dei Paesi non-allineati.

Egli ha dichiarato: “Alla luce delle recenti decisioni dei vertici di Doha, dei Paesi islamici, e il vertice dei Paesi non-allineati, ho intenzione di rivolgermi, questo mese, all’Assemblea generale dell’Onu.

“L’importanza di andare all’Assemblea Generale è quella di proteggere le nostre terre con l’aiuto del diritto internazionale”.