Partiti ortodossi israeliani chiedono legalizzazione della segregazione di genere

Tel Aviv – MEMO e Palestine Chronicle. I partiti israeliani ultra-ortodossi hanno chiesto al primo ministro eletto Benjamin Netanyahu di accettare di approvare una legge che consentirebbe la segregazione di genere negli eventi finanziati con fondi pubblici, secondo quanto riferito domenica da Israel Hayom.

Secondo il giornale, i partiti d’estrema destra Sionismo religioso e Giudaismo della Torah unita hanno avanzato la richiesta in cambio dell’adesione al governo di coalizione di Netanyahu, con la ripresa dei negoziati.

La legislazione stabilirebbe che la separazione di genere in occasione di eventi pubblici non sarà considerata discriminazione.

Il giornale afferma che la richiesta delle parti mira a prevenire la “persecuzione legale” da parte di funzionari del sistema giudiziario, gruppi di pressione femminista ed altre organizzazioni che si oppongono a tale politica.

La legge israeliana attualmente proibisce la segregazione di genere nei servizi e negli spazi pubblici, tranne in circostanze specifiche che soddisfano una serie di criteri.

Né Netanyahu né il suo partito Likud hanno commentato la richiesta.

La scorsa settimana, i media israeliani hanno pubblicato i dettagli di un accordo tra Netanyahu e Ben-Gvir, che prevede la legalizzazione degli avamposti coloniali nella Cisgiordania occupata entro 60 giorni dalla formazione di un governo, la modifica della legge sul disimpegno da Gaza e la legalizzazione della colonia di Homesh, nel nord della Cisgiordania occupata, per consentire agli studenti ebrei della Yeshiva di studiarvi.