Partito al potere in Israele organizza controversa conferenza per la “colonizzazione di Gaza”

Tel Aviv – The Cradle. Il partito Likud del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha pubblicato gli inviti per un evento vicino al confine con Gaza, intitolato “Prepararsi ad insediarsi a Gaza”, che si terrà la prossima settimana.

L’evento includerà la costruzione di una Sukkah (una capanna ebraica utilizzata durante la festività di Sukkot), come parte di un’iniziativa di “città delle Sukkah” guidata dal movimento di coloni Nachala, noto per la creazione di diversi avamposti illegali nella Cisgiordania occupata. 

Secondo il giornale, all’evento parteciperanno diversi ministri del governo, tra cui il ministro dell’Uguaglianza sociale May Golan e altri deputati. 

L’invito menziona la partecipazione di altri sei membri del partito politico di Netanyahu. 

“L’evento non è solo una conferenza teorica, ma un esercizio pratico e una preparazione per un nuovo insediamento a Gaza. Il ritorno alle colonie a Gaza non è più solo un’idea, ma un processo già in fase avanzata, con il sostegno del governo e dell’opinione pubblica”, ha dichiarato il 16 ottobre il movimento dei coloni Nachala.

“Un anno dopo i pogrom [del 7 ottobre], saremo insieme – membri del Likud, presidenti di sezioni regionali [del Likud], deputati e ministri – per dichiarare insieme che ‘Gaza è nostra. Per sempre’”, recita il manifesto che pubblicizza la conferenza prevista per il 21 ottobre. 

A gennaio, il movimento Nachala ha organizzato un evento simile a cui hanno partecipato diversi alti funzionari, con l’obiettivo di promuovere il reinsediamento di Gaza e l’emigrazione dei palestinesi dalla striscia assediata. 

A maggio, una coalizione di gruppi di coloni israeliani che godono di finanziamenti governativi ha tenuto una conferenza per discutere un piano “pratico” per costruire colonie ebraiche a Gaza.

Netanyahu sostiene che non ci sono piani per facilitare un reinsediamento nella Striscia di Gaza. Tuttavia, il rifiuto di Tel Aviv di qualsiasi iniziativa di ritiro o cessate il fuoco e lo sgombero di vaste aree di Gaza per un controllo militare indefinito, comprese le ultime operazioni a nord della Striscia, hanno spinto i critici a suggerire il contrario.

Israele sta attualmente cercando di espellere le centinaia di migliaia di palestinesi rimasti nel nord di Gaza per trasformarlo in una zona militare secondo il “Piano generale”. 

L’anno scorso il premier ha suggerito che Israele manterrà un controllo militare e di sicurezza a tempo indeterminato su Gaza dopo la guerra. 

Negli ultimi mesi, le forze israeliane hanno ampliato la loro presenza a Gaza stabilendo nuovi corridoi terrestri e avamposti permanenti. 

Traduzione per InfoPal di F.H.L.