PCHR: al 95% dei gazawi è negata la possibilità di uscire da Gaza

Gaza-PIC. Lunedì il Centro palestinese per i diritti umani (PCHR) ha messo in guardia circa il deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, come risultato del continuo assedio israeliano, affermando che esso priva oltre il 95% dei gazawi della possibilità di spostarsi fra la Striscia e la Cisgiordania o di andare all’estero.

Il Centro ha dichiarato che il valico di Rafah sul confine egiziano è chiuso da oltre 3 mesi, aggravando la sofferenza dei cittadini di Gaza, in particolare per quanto riguarda i casi umanitari le cui condizioni di salute sono peggiorate.

Ha sottolineato che oltre 30mila persone stanno ancora aspettando che il valico venga riaperto e per la maggioranza si tratta di pazienti che non ricevono  i necessari trattamenti medici negli ospedali con poche risorse di Gaza, studenti universitari e altri cittadini che hanno visti o permessi di residenza in altri paesi.

Secondo PCHR, il valico di Rafah dall’inizio del 2017 è rimasto chiuso per 156 giorni e aperto per 10 giorni, durante i quali 6.209 persone sono state in grado di viaggiare e 9.052 di tornare a Gaza.

Il centro ha evidenziato che questo blocco israeliano che dura ormai da 11 anni costituisce una punizione collettiva illegale contro due milioni di palestinesi e una flagrante violazione della legge umanitaria internazionale.

PCHR ha quindi lanciato un appello all’Egitto affinché provveda ai bisogni umanitari del popolo di Gaza e fornisca le strutture necessarie per consentire il movimento dentro e fuori dalla Striscia attraverso l’Egitto.

Traduzione di F.G.