PCHR contro gli arresti dei membri di Fatah a Gaza e dei membri di Hamas in Cisgiordania

Gaza. Comunicato del Centro palestinese per i diritti umani (PCHR).

Il Centro esprime preoccupazione nei confronti delle campagne di arresti portate avanti dai servizi di sicurezza dei governi della Striscia di Gaza e della Cisgiordania. Tali campagne prendono di mira i membri dell’opposizione politica: in Cisgiordania vengono messi agli arresti attivisti di Hamas, mentre nella Striscia vengono arrestati attivisti di Fatah. Il PCHR rilancia la richiesta, rivolta a entrambi i governi, di non eseguire più arresti per motivi politici, e di liberare immediatamente tutti i prigionieri incarcerati con pretesti simili.

Il PCHR teme che gli arresti di attivisti di Fatah nella Striscia di Gaza possano rappresentare una risposta agli scontri armati tra le forze di sicurezza e le brigate ‘Izz ad-Din al-Qassam (braccio armato di Hamas), avvenuti a Qalqilya la scorsa settimana, e mette in guardia contro una possibile escalation.

Secondo alcune indagini condotte dal Centro, i servizi di sicurezza della Striscia – la polizia e il Servizio di sicurezza interno (Ssi) – hanno arrestato decine di membri del movimento di Abbas, oltre a ex-appartenenti ai servizi di sicurezza affiliati a esso. La maggior parte degli arresti ha avuto luogo sabato scorso. Secondo le famiglie dei detenuti e i testimoni oculari, gli arresti sono stati accompagnati da perquisizioni delle abitazioni e dalla confisca di cellulari, computer e documenti vari. In un numero limitato di casi è stato presentato un ordine d’arresto.

Le informazioni giunte al PCHR dicono che:

·        A Rafah sono stati messi agli arresti 23 tra attivisti di Fatah ed ex membri dei servizi di sicurezza affiliati a Fatah

·        15 di loro sono stati invece ammanettati a Khan Yunis. Solo alcune delle famiglie hanno riferito che gli ufficiali della sicurezza hanno mostrato dei mandati d’arresto

·        8 tra attivisti ed ex operatori dei servizi di sicurezza sono stati fermati nella Striscia di Gaza Centrale

·        In 20 sono invece stati arrestati a Gaza City. Anche qui, non sempre è stato esposto il mandato di cattura

·        Gli ultimi 7 arresti dell’elenco sono avvenuti nella Striscia di Gaza Settentrionale. Qui la sicurezza ha perquisito l’abitazione di Jamal ‘Obayd, segretario del movimento di Fatah nel territorio, confiscando un computer e alcuni documenti di proprietà del movimento.

Domenica, il Ministero degli Interni di Gaza ha pubblicato una dichiarazione sul suo sito web, secondo la quale gli arresti delle autorità di Gaza avrebbero colpito gruppi e cellule che puntano a minare la sicurezza interna della regione.

In Cisgiordania, la sicurezza del governo palestinese di Ramallah ha proseguito gli arresti contro i membri dei movimenti islamici. Durante la scorsa settimana, almeno 67 persone sono state fermate, tra cui un certo numero di donne e giornalisti, più 3 appartenenti al Jihad Islamico.

Secondo Hamas, le forze di sicurezza della Cisgiordania continuano a trattenere almeno 500 persone. Questa cifra comprende 3 donne: Huda Rateb Mara’ba, moglie di ‘Abd an-Nasser al-Basha (ucciso il 31 maggio scorso a Qalqilya), Lina Hassan Hassanayn e la moglie di ‘Abd al-Fattah Shraym, la cui casa ha visto l’uccisione di due membri delle brigate ‘Izz ad-Din al-Qassam lo scorso 4 giugno, ancora a Qalqilya. Tra i prigionieri figurano inoltre Yusef Hassasna, di Hebron, corrispondente di Iqra Television, e Mohammed Eshtaywi, di Tulkarem, direttore dell’ufficio di al-Aqsa Television in Cisgiordania. Il Servizio di sicurezza preventiva sta inoltre trattenendo ancora Murad Abu al-Baha, direttore dell’ufficio del Gruppo parlamentare per il cambiamento e la riforma, arrestato lo scorso 20 aprile.

Tra gli ospiti delle carceri di Ramallah possiamo citare ancora due lettori – Maher Nur e Hamdan as-Sayyed – e 13 studenti dell’Università di Bir Zayt. Gli arresti si sono recentemente concentrati nella più volte menzionata Qalqilya, che, come si è già accennato, è stata il teatro di alcuni scontri armati il 31 maggio e il 4 giugno scorsi. Quattro membri di al-Qassam, quattro ufficiali della sicurezza e un civile sono morti in seguito a questi scontri. Decine di membri di Hamas, compresi gli imam delle moschee, sono stati interrogati sugli episodi.

Il PCHR ribadisce la propria condanna nei confronti di qualsiasi arresto per motivi politici, e inoltre:

1)       Ricorda a tutte le fazioni la delibera dell’Alta corte di giusizia palestinese del 20 febbraio 1999 – che considera illegali gli arresti politici – e chiede loro di rispettarla

2)       Afferma che qualsiasi forma di detenzione sotto la legge palestinese è giustificata dal mandato dei corpi di garanzia giudiziaria, rappresentati dalla polizia civile, che lavora sotto le disposizioni e la supervisione del procuratore generale

3)       Chiede la liberazione immediata di tutti i detenuti politici tenuti in carcere dai servizi di sicurezza in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza

 

 

 

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