Pchr: Israele contrario a condurre indagini sulle violazioni commesse durante Piombo Fuso.

PCHR
Palestinian Centre for Human Rights

 

Apertamente contrario: sulle indagini che Israele avrebbe dovuto condurre in merito alle violazioni della Legge Internazionale, compresi i crimini commessi nel corso dell’attacco contro la Striscia di Gaza dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009. 

L’offensiva israeliana contro al Striscia di Gaza condotta dal 27 dicembre 2008 al 18 gennaio 2009 ha provocato la morte di oltre 1.400 palestinesi, di cui la stragrande maggioranza (82%) erano civili. Almeno 5.300 furono i palestinesi feriti e le proprietà della Striscia di Gaza, private e pubbliche, furono prese di mira e distrutte. Le indagini condotte dal Centro Palestinese per i Diritti Umani (PCHR), e da molte altre  organizazioni, tra cui la Commissione d’Inchiesta delle Nazioni Unite, la Missione Indipendente d’indagine della Lega degli Stati Arabi e l’omonima dell’ONU (Missione Goldstone), hanno concluso che Israele ha commesso numerose violazioni della legge internazionale e molte di queste ricadrebbero su responsabilità penali individuali.   

In base alla legge sancita da vari ttrattati e alla legge internazionale consuetudinaria, Israele è obbligato a condurre indagini effettive su tali accuse e ad avviare procedimenti penali nei confronti dei responsabili. Tuttavia, fino ad oggi Israele si è dimostrato riluttante nel farlo. Il PCHR ha enfatizzato che Israele ha l’obbligo legale di indagare su tutte le presunte violazioni della legge internazionali, comprese quelle – ma solo quelle – contenute nel Rapporto Goldstone.  

Il 5 novembre 2009, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato l’adozione del Rapporto Goldstone. L’adozione di detta Risoluzione chiede al governo d’Israele e ai palestinesi:  

“… di agire entro tre mesi, avviando indagini che siano indipendenti, credibili e confrmi agli standard internazionali sulle gravi violazioni della legge internazionale umanitaria e di quella sui diritti umani citati nella Missione d’Indagine, al fine di assicurare responsabilità e giustizia”.

In attesa del prossimo dibattito presso l’Assemblea Generale ONU sull’implementazione di questa Risoluzione, “Apertamente contrario” analizza il sistema legale e giudiziaro israeliano alla luce degli obblighi di Israele di fronte la legge internazionale. Nonostante Israele sostenga il contrario, “Apertamente contrario” conclude che Israele è riluttante e che il suo sistema non sia in grado di condurre indagini indipendenti e credibili in confromità agli standard internazionali. Lo stesso fallimento israeliano nella conduzione di dette indagini è in violazione degli obblighi legali internazionali e della Risoluzione A/Res/64/10 dell’Assemblea Generale ONU.

In “Apertamente contrario” dove analizza – di dovere – gli obblighi internazionali per quanto riguarda l’amministrazione della giustrizia, e la loro osservanza da parte israeliana, il PCHR nota come nel corso della storia dell’occupazione, Israele si sia sempre dimostrato contrario a condurre indagini efficaci e a dare luogo a procedimenti legali quando è stato accusato di aver violato la legge internazionale.  Tale modello illegale si è ripetuto e, nell’ambito dell’attacco contro la Striscia di Gaza, ha  raggiunto l’apice. Virtualmente, tutti gli aspetti dell’offensiva di Israele  erano decisi ed approvati dalle più alte fascie della società civile e dalla leadership militare israeliane. Qualunque indagine dovrebbe tenere in considerazione simile politica e coloro che sono responsabili della sua formulazione ed attuazione.   In modo individuale, i responsabili – aldilà del loro rango o posizione politica – devono risponderne. Come dimostra questo rapporto, il sistema legale israeliano impedisce lo svolgimento di indagini appropriate.

Il direttore del PCHR, Raji Sourani afferma: “Il Rapporto Goldstone è stato  un’importante pietra miliare per il principio di legalità. In esso si formula in modo chiaro, la responsabilità della comuntià internazionale specificando il periodo di tempo e i meccanismi di implementazione necessari per definire giustizia e responsabilità rispetto a quanto è accaduto durante la guerra contro la Striscia di Gaza. Questo fa in modo che la comunità internazionale possa scegliere tra il principio di legalità e la legge della giungla. In qualità di cittadini del mondo, dobbiamo continuare a sperare che gli organi competenti seguano il tracciato stabilito dal Rapporto Goldstone per applicare di fatto il principio di legalità. La pace non potrà essere raggiunta a spese della giustizia.I   precedenti infatti, hanno sempre dimostrato che una pace sostenibile può essere raggiunta solo per mezzo di un pieno rispetto del principio di legalità”.  

Se gli obiettivi sono; il riconoscimento dei diritti delle vittime e l’applicazione del principio di legalità, allora, il prossimo passo da compiere è il ricorso ai meccanismi della giustizia internazionale – compresa l’osservanza del dovere del Consiglio di Sicurezza di riferire alla Corte Penale Internazionale (in base al Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite sull’esercizio della giurisdizione universale).

Senza un’applicazione della legge, Israele resterà libero di violare la legge internazionale, resterà impunito e continuerà a rappresentare una minaccia alla pace nel mondo; mentre direttamente i palestinesi continueranno a soffrirne le orribili conseguenze.  

Scarica il rapport qui: http://www.pchrgaza.org/files/2010/israeli-inve.-%20english.pdf

o www.pchrgaza.org

 Documento Pubblico

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Per ulterior informazioni, contatta l’ufficio di Gaza del PCHR. Striscia di Gaza

+972 8 2824776 – 2825893

PCHR, 29 Omer El Mukhtar St., El Remal, PO Box 1328 Gaza, Striscia di Gaza

E-mail: pchr@pchrgaza.org, Sito web http://www.pchrgaza.org

(Traduzione per Infopal a cura di Elisa Gennaro)

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