
Di Lorenzo Poli. Un titolo, un programma: “Pelecidio, perché è moralmente giusto criticare Israele”. “Pelecida” è un termine che deriva dalla parola ebraica “פלשת” (Peleshet), ovvero “Filisteo, palestinese, abitante nella regione sud-ovest della Palestina”, e «-cida» che indica un assassino. “Pelecida” è l’uccisore di palestinesi o colui che è contrario, avverso ai palestinesi e ai loro diritti sul territorio della Palestina (fonte Treccani).
Il libro – scritto dal saggista ed intellettuale siciliano Luca Sciacchitano ed edito da Multimage La casa editrice dei diritti umani – usa un linguaggio chiarificatore e senza filtri che, con cognizione di causa ed una certa parresia, mette sotto accusa quello che è il colonialismo israeliano, il sionismo, l’occupazione belligerante di Israele in terre palestinese, i crimini di guerra, il terrificante sistema d’apartheid razzista e il “genocidio incrementale” messo in atto da ormai più di 70 anni. Il tutto a partire da quella che Sciacchitano analizza essere la giustificazione biblica della persecuzione e del genocidio degli arabi palestinesi da parte del sionismo, la parabola del popolo ebraico dalle persecuzioni generate alla nascita del cristianesimo, fino ai giorni odierni con lo stato di Israele alla sbarra presso le Corti Internazionali per genocidio; per poi approdare al dispositivo narrativo con cui Israele cerca di oscurare le sue sistematiche politiche coloniali e genocidarie: la strumentalizzazione sionista della Shoah.
Spesso, quando si contestano gli orrori politici israeliani, soprattutto quelli rilevati come genocidali, si rimbalza contro il muro di gomma del vittimismo israeliano in un’operazione di gaslighting per cui il carnefice tende a raccontarsi come vittima. Questa operazione viene usata dalla hasbara israeliana da anni come forma di manipolazione psicologica, a volte protratta a lungo, che consiste nell’indurre l’opinione pubblica a mettere in dubbio perfino la validità dei propri pensieri e della propria percezione della realtà, con conseguente inganno allo scopo di trarne un vantaggio personale: dare un’immagine esemplarizzata di Israele di fronte al mondo.
Verrebbe facile criticare Israele guardando l’elenco di nefandezze commesse dalla loro macchina statale, eppure l’accusa retorica e distorta di “antisemitismo” bisbiglia molesta dentro di noi, perenne, accusatrice con il fine di zittirci di fronte al “pelecidio” in corso.
Con oltre 250 testimonianze bibliografiche, videografiche e attingendo a piene mani dalle rassegne stampa degli ultimi dieci anni, questo saggio vuole scardinare i nostri bias colpevolizzanti ed estrarre la critica rivolta a Israele dal molesto alveo dell’antisemitismo alle cristalline acque di una legittima critica politica antisionista. Il libro di Sciacchitano è un ottimo strumento per capire come hanno fatto a colpevolizzarci per tutto questo tempo a colpi di propaganda e soprattutto quanti soldi girano dietro il favoritismo occidentale e gli interessi israeliani sullo sterminio del popolo palestinese. In definitiva: perché è moralmente giusto criticare Israele.
Per volere dell’autore del pamphlet, riportiamo le prime 50 pagine in pdf in modo che siano fruibili al pubblico: https://www.first-web.it/pelecidio1-50.pdf
Il Pelecidio è acquistabile sul sito della casa editrice Multimage La casa editrice dei diritti umani all’indirizzo https://multimage.org/autori/luca-sciacchitano/ e a breve nei principali store online: Mondadori, Feltrinelli, Ibs, Amazon.