Per il 69% degli israeliani lottare contro la povertà è prioritario rispetto alla sicurezza

An-Nasira (Nazareth) – InfoPal. Più di due terzi degli israeliani ritiene che affrontare la povertà diffusa nello Stato ebraico ha la priorità rispetto alle questioni di sicurezza. Mentre solo il 44 per cento ritiene che quest’ultima sia più importante e urgente. 

Secondo l’associazione israeliana “Latet”, che ha stilato un rapporto alternativo a quello dell’Istituto nazionale israeliano per la previdenza, il 69 per cento degli israeliani ritiene che affrontare questioni legate alla povertà rappresenti la priorità. Il 61 per cento crede che il primo compito del governo è quello di affrontare i divari economico-sociali, sempre più ampi nel Paese. 

Secondo la relazione annuale dell’associazione, che viene pubblicata poco prima delle elezioni israeliane, il 42 per cento degli israeliani afferma che la maggior causa della povertà nello Stato ebraico sono le politiche del governo israeliano. Mentre il 63 per cento degli israeliani che hanno partecipato al sondaggio ritiene che il primo ministro, Benjamin Netanyahu, non si è impegnato affatto per ridurre il divario tra ricchi e poveri nel Paese. 

Il rapporto ha dipinto un quadro fosco sulla situazione economica nello Stato ebraico, nonostante il governo riferisca continuamente di una costante crescita economica. Secondo il sondaggio, il 75 per cento degli israeliani crede che un collasso economico-sociale in Israele sia più pericoloso della minaccia iraniana. 

Secondo il rapporto, nel 2012, il 50 per cento dei giovanissimi, provenienti dalle famiglie povere e disagiate dello Stato ebraico, sono stati costretti a trovare un lavoro per aiutare le proprie famiglie, contro il 19 per cento nell’anno scorso. Mentre il 18 per cento di questi giovanissimi ha abbandonato la scuola iniziando a lavorare.