

Tulkarm-PIC. Le forze di occupazione israeliane continuano ad attaccare la città di Tulkarm e il suo accampamento per il 74° giorno consecutivo, e l’accampamento di Nour Shams per il 61° giorno, tra rinforzi militari, intensificazione delle operazioni sul campo e demolizione di case.
Fonti locali hanno riferito che questa mattina, giovedì, le forze di occupazione israeliane hanno fatto saltare in aria l’abitazione del detenuto Mohammed Jawdat Qasim Shahrour nel quartiere orientale della città, dopo aver circondato la zona all’alba, imponendo uno stretto cordone di sicurezza e costringendo gli abitanti delle case vicine a evacuare in mezzo a massicci rinforzi militari.
Nel mese di febbraio, le forze di occupazione avevano notificato alla famiglia del detenuto Shahrour (28 anni) l’intenzione di confiscare e demolire il suo appartamento situato al piano terra di un edificio residenziale di quattro piani, nonostante il giovane fosse stato arrestato il 9 aprile dello scorso anno, 2024.
Parallelamente, la città di Tulkarm ha vissuto, nella tarda serata di ieri e fino oltre la mezzanotte, un’intensa attività militare da parte delle forze di occupazione, con movimenti massicci di veicoli e truppe, in particolare nel quartiere orientale e nel centro città. È stato istituito un posto di blocco volante sulla strada che conduce all’ospedale pubblico Martire Thabet Thabet, provocando disagi al traffico e difficoltà di passaggio per cittadini e ambulanze.
Le forze di occupazione hanno anche fatto irruzione in un caffè situato sulla stessa strada, interrogando diversi giovani presenti all’interno, senza che siano state segnalate detenzioni. Contemporaneamente, la via della Muqata’a, nel quartiere orientale della città, ha assistito a un’imponente presenza militare, con posti di blocco improvvisati e controlli minuziosi sui veicoli.
In un’escalation senza precedenti, le forze di occupazione hanno scaricato ieri notte un grande camion carico di maiali nell’area residenziale dei dipendenti pubblici nel sobborgo di Aktaba, adiacente al campo profughi di Nur Shams a est della città. Un gesto provocatorio e pericoloso che minaccia la sicurezza dei residenti e solleva timori sull’uso di questi animali come mezzo per intimidire la popolazione e danneggiare le proprietà. Alcuni esemplari sono stati visti stamattina aggirarsi nei terreni agricoli di Aktaba.
Nello stesso contesto, le forze di occupazione hanno inviato rinforzi militari, con truppe di fanteria e mezzi blindati, nei campi profughi di Tulkarem e Nur Shams, accompagnati da colpi di arma da fuoco e ripetute esplosioni. Ieri, le truppe hanno fatto esplodere una casa nel quartiere al-Manshiyya, nel campo di Nur Shams, confiscando altre abitazioni e trasformandole in basi militari dopo averne espulso con la forza gli abitanti, impedendo loro di rientrare sotto minaccia.
Le forze di occupazione continuano a confiscare case e edifici residenziali nella via Nablus e nel quartiere nord della città, trasformandoli in basi militari con la presenza stabile di veicoli armati nei dintorni. Inoltre, ostacolano il movimento dei cittadini, bloccando la circolazione con barriere di terra in entrambe le direzioni.
Questa escalation rientra nella continua aggressione sistematica dell’occupazione contro la città di Tulkarm e nel suo assedio serrato ai due campi profughi, che ha causato la morte di 13 cittadini, tra cui un bambino e due donne, una delle quali incinta all’ottavo mese. Si registrano inoltre decine di feriti e arrestati, e lo sfollamento forzato di oltre 4000 famiglie dai campi di Tulkarm e Nur Shams, oltre a decine di famiglie dal quartiere nord della città dopo la confisca delle loro case e la trasformazione di alcune in basi militari.
I danni si estendono anche all’infrastruttura, con distruzione totale e parziale di case, negozi e veicoli, che sono stati demoliti, incendiati, vandalizzati o saccheggiati. Nei campi di Tulkarm e Nur Shams sono state completamente distrutte 396 case e danneggiate parzialmente 2573, con le strade di accesso e i vicoli bloccati da barricate di terra.