Per la prima volta da due anni, Abu Sisi prega insieme ad altri detenuti

Ramallah-InfoPal. Il prigioniero palestinese, Dirar Abu Sisi, ha potuto eseguire una preghiera collettiva, per la prima volta da quando è stato rapito dal Mossad nel 2011 e rinchiuso in una cella di isolamento”. Lo rivela l’organizzazione palestinese, at-Tadamuna ad-Duali (Solidarietà Internazionale).

Ahmed al-Betawi, ricercatore dell’organizzazione, ha spiegato che dall’inizio del mese in corso, l’ingegnere detenuto, Abu Sisi, è riuscito a pregare collettivamente insieme a due altri detenuti.

Al-Betawi ha sottolineato che l’avvocato di at-Tadamun, Mohammed Abed, ha potuto visitare Abu Sisi, aggiungendo che i due detenuti, Islam Wishahi, di Jenin, e Nur Hmdan, di Betlemme, hanno volontariamente scelto di accompagnare Abu Sisi nel suo isolamento.

Al-Betawi ha tuttavia smentito la notizia, riportata da alcune organizzazioni per i diritti umani, che vorrebbe Abu Sisi fuori dall’isolamento. Ha sottolineato, invece, che il detenuto è tuttora rinchiuso in una cella di isolamento nel carcere di Eshel.

Stando a quanto riportato dall’avvocato dell’organizzazione, Abu Sisi avrebbe dichiarato: “Per la prima volta da quando venni rapito, ho potuto scambiare gli auguri con qualcuno (in occasione di Eid al-Adha) e eseguire la preghiera collettiva. Nonostante la semplicità di ciò, questi sono stati dei magnifici momenti, che solo chi ha vissuto la mia amara esperienza potrà mai apprezzare”.

Abu Sisi ha quindi chiesto di essere trasferito nelle prigioni regolari insieme al resto dei detenuti palestinesi.