Per la prima volta dal 2007, Israele introduce materiali da costruzione a Gaza

Gaza-InfoPal. Domenica 22 settembre, per la prima volta dal 2007, data nella quale fu imposto l’assedio sulla Striscia di Gaza, le autorità israeliane hanno permesso a 70 camion, carichi di materiali da costruzione destinati al settore privato, di accedere all’enclave costiera.

Fonti palestinesi hanno riferito che i camion, di cui 40 carichi di aggregato, 20 di cemento e 10 di ferro sono entrati attraverso il valico di Karm Abu Salem.

Dal 2007, le autorità israeliane vietano l’ingresso del materiale da costruzione a Gaza, con il pretesto che quest’ultimo è impiegato nei tunnel sotterranei. Mentre da un anno, l’occupazione permette l’introduzione dei materiali destinati ai progetti avviati dalle istituzioni internazionali.

Dal canto suo, il governo palestinese di Gaza ha stabilito il prezzo delle materie, avvertendo i commercianti dal manipolarli e sottolineando, allo stesso tempo, che i quantitativi sono comunque insufficienti per soddisfare le esigenze della Striscia di Gaza.

L’evento di ieri è coinciso con l’inasprimento dell’assedio su Gaza, con le autorità egiziane che continuano a demolire i tunnel con i quali i materiali da costruzione entravano. Di conseguenza, le attività edilizie a Gaza sono ferme da circa un mese.

Dal canto suo, il parlamentare palestinese e presidente del Comitato popolare contro l’assedio, Jamal al-Khudari, ha ritenuto “insufficiente” la mossa di ieri.

In un comunicato scritto, al-Khudari ha ribadito che il suo comitato proseguirà con gli sforzi atti ad aprire tutti i valichi e consentire l’ingresso di tutti materiali “senza liste per gli elementi proibiti né quantitativi limitati e prestabiliti”. Ha poi spiegato che gli sforzi in questione mirano a ripristinare tutte le attività di importazione e esportazione, in quanto l’assedio imposto su Gaza “è ingiustificato, immorale e illegale”.

Ha anche chiesto una pressione internazionale e esortato il mondo libero a formare una forza di pressione su Israele perché ponga fine immediata all’assedio. Allo stesso tempo, egli ha spiegato che la quantità del materiale introdotto ieri non copre oltre il 20% del fabbisogno di Gaza, sia del settore privato che di quello pubblico. Il parlamentare ha quindi ritenuto che la crisi di Gaza proseguirà.

Al-Khudari ha infine spiegato che l’occupazione intende introdurre 800 tonnellate di cemento, 400 tonnellate di ferro e 1600 tonnellate di aggregato a Gaza, al giorno. Mentre il fabbisogno giornaliero di quest’ultima ammonta a tre o quattro mila tonnellate di cemento, 1500-2000 tonnellate di ferro e tra i sei e i sette mila tonnellate di aggregato.