In un’intervista online organizzata dall’Ufficio informazioni governative di Gaza, Bseisu affermato che la crisi energetica ha paralizzato il settore industriale.
Ha inoltre dichiarato che la crisi è soprattutto politica ed è usata come mezzo per far pressione sulla Striscia di Gaza.
Ha aggiunto che i rifornimenti irregolari di carburante alla centrale elettrica e l’imposizione della “tassa blu” sul carburante sono tra le cause principali della crisi elettrica.
Il segretario ha sottolineato che le industrie sono attualmente costrette a utilizzare i generatori per molte ore. Dunque i cittadini ne sono duramente colpiti, soprattutto a causa dei prezzi aumentati di 17 volte, senza contare i danni causati a molti macchinari e attrezzature elettroniche.
Ha concluso affermando che il PIL è di conseguenza crollato dal 19 al 9%.
Traduzione di F.G.