Nuovo piano per ebraicizzare Gerusalemme

-2077930817Gerusalemme -PIC. Un nuovo grande piano per Gerusalemme occupata includerà un enorme aeroporto internazionale, una linea ferroviaria, un immenso spazio commerciale e per uffici, un gigantesco parco, circonvallazioni e decine di nuovi alberghi quale parte del progetto israeliano di ebraicizzazione dell’intera città e i suoi confini.

Il piano, denominato “Gerusalemme 5800”, secondo il calendario ebraico, fa riferimento al 2040. È di recente riemerso come progetto privato gestito da Kevin Bermeister, imprenditore ebraico di nazionalità australiana.

Secondo i progettisti, il piano non ha attinenza con i problemi politici della città; tuttavia, per molti è un tentativo da parte dell’ala destra del governo di ridisegnare e giudaizzare la città santa, quale azione preventiva per vanificare qualsiasi possibilità di dividerla in due stati in futuro.

Obiettivo è trasformare Gerusalemme in una città a respiro mondiale con cinque milioni di abitanti e dodici milioni di turisti ogni anno; la città abbonderà quindi di attrazioni turistiche, alberghi e mezzi di trasporto all’avanguardia.

Il piano, tuttavia, ignora la delicata situazione politica della città: prevede una Gerusalemme come metropoli i cui confini si estendono oltre quelli attuali. Jerusalem 5800 includerà Modi’in e il blocco Etzion, oltre a piani per collegarlo a Betlemme, Gerico e Ramallah.

Il piano non risponde alle esigenze dei residenti palestinesi o allo sviluppo dei quartieri arabi che soffrono della deliberata negligenza israeliana e delle campagne di demolizione. Né prevede la presenza di istituzioni pubbliche palestinesi nella città nel 2040, o che i palestinesi siano parte del piano.

Secondo una brochure rilasciata dai progettisti, il piano si fonda su sei principi di base, e tutti contemplano Gerusalemme come una città ebraica. “Israele è il cuore della nazione ebraica e Gerusalemme è Israele e il cuore della nazione ebraica”, è il primo principio.

Il secondo prevede che l’aumento della popolazione ebraica della città non dipenderà solo da una crescita naturale ma da un incremento dell’immigrazione in città. Il piano mira “ad aumentare le possibilità per Israele e per la nazione ebraica di prosperare”, è questo il terzo principio.

Gli altri principi prevedono la necessità di mutamenti demografici per mantenere una maggioranza ebraica a Gerusalemme.

“Non entriamo nella questione di una probabile futura risoluzione del conflitto, che di certo è al di fuori della giurisdizione del piano. Riteniamo, tuttavia, secondo delle considerazioni che non sono di ordine politico, che la metropoli di Gerusalemme non potrà essere divisa, pertanto per noi è una continuità territoriale che permette la libera circolazione di persone e merci”.

Un intero capitolo è dedicato alla questione demografica. Il governo israeliano è esortato ad adottare una politica demografica per assicurare che il rapporto numerico dei residenti arabi non superi il 40%. In caso contrario, “l’incremento dei musulmani rispetto agli ebrei è probabile che continui anche in futuro”.

Secondo i progettisti, Gerusalemme è la città santa per le tre religione monoteiste, tuttavia si parla solo di ebraismo. Il termine “palestinesi” non compare nella brochure, mentre si fa riferimento ai “musulmani” 11 volte, di cui otto per indicare la minaccia demografica.

Uno dei progetti del piano concerne il restauro di numerosi mikves (stabilimenti di bagno rituale) nell’area tra la cosiddetta Città di Davide e la moschea di al-Aqsa (che il piano descrive come presunto Monte del Tempio).

Gli altri due progetti mirano a sviluppare il parco nazionale di Refa’im, enorme attrazione turistica associata alla bibbia, con diversi hotel. Si prevede che almeno uno dei siti sarà in Cisgiordania, nel villaggio di Walaja, nei pressi di Betlemme.

Un altro grande hotel è situato nel quartiere di Jabal Mukaber, a est di Gerusalemme.

Secondo i giornali israeliani, Bermeister ha acquistato i terreni su cui era costruita la colonia ebraica di Nof Zion nel villaggio palestinese Jabal Mukkaber, est di Gerusalemme. Ha altresì acquistato dai palestinesi altri terreni per costruire insediamenti per gli ebrei e investire in alberghi e terreni nella parte occidentale della città.

Finora, a cinque anni dal suo lancio, sono stati investiti circa cinque milioni di shekel nel progetto Jerusalem 5800. La squadra di progettisti è guidata dall’architetto Shlomo Gertner ed è composta da esperti in materia di trasporti, turismo e conservazione.

La bozza finale del piano è stata di recente ultimata. Del piano si sono congratulati il ministro del turismo Yariv Levin e il ministro degli affari di Gerusalemme Zeev Elkin.

Inoltre, anche un enorme aeroporto internazionale (potrà accogliere fino a 35 milioni di passeggeri ogni anno) in un area tra Gerusalemme e il Mar Morto, non distante da Gerico, sarà parte del piano.

I progettisti istituiranno anche una linea ferroviaria che da Ramallah, attraverso Gerusalemme e Hebron, condurrà a Beersheba.

Traduzione di Patrizia Stellato