Piscina pubblica israeliana separa cittadini ebrei israeliani e palestinesi

MEMO e Haaretz. Una piscina pubblica nel sud di Israele ha “orari separati” per i cittadini ebrei e palestinesi, “una pratica che non è dichiarata ma è comunque familiare ai visitatori”, ha riferito Haaretz.

La piscina in questione si trova a Mabu’im, una colonia comunitaria gestita dal Consiglio regionale di Merhavim. Secondo Haaretz, che ha citato un dipendente, la piscina ha attività per i nativi beduini palestinesi, durante la settimana dopo le 18:00 ed il venerdì sera.

“C’è un accordo tacito qui”, ha detto un residente di Mabu’im. “I beduini non entrano nella piscina quando ci sono ebrei perché i residenti hanno minacciato di smettere di venire”.

Il documento spiega che “la separazione è il risultato della decisione dell’amministrazione della piscina che stabilisce le ore designate durante le quali solo i membri possono utilizzarla, anche se questo non è specificato nei suoi regolamenti”, aggiungendo che “diversi membri di una famiglia beduina che hanno cercato di utilizzarla sabato sono stati respinti all’entrata in base a questa condizione”.

Tuttavia, “una residente di Be’er Sheva ha affermato che lei e la sua famiglia hanno frequentato la piscina al sabato per anni nonostante non siano membri – e che lo staff non abbia mai controllato se è una residente locale”.

Adel Hamamdeh, uno dei palestinesi a cui è stato negato l’ingresso sabato, ha dichiarato ad Haaretz: “Mi hanno detto che non potevo entrare, che potevo entrare solo dopo le 6 del pomeriggio, perché sono beduino”.

Ha aggiunto che “mentre un dipendente ha affermato che l’ingresso era riservato ai membri, ha osservato che alcune persone sono entrate dopo aver pagato una tassa”.

Un dipendente della piscina ha dichiarato ad Haaretz “che la separazione avviene e che è necessaria a causa delle ‘differenze di mentalità’ tra i visitatori beduini ed ebrei”.

Il parlamentare arabo-israeliano Yousef Jabareen (Lista Unita) ha dichiarato che avrebbe richiesto un’indagine sulla questione. “La separazione di coloro che arrivano alla piscina sulla base della nazionalità è illegale ed immorale”, ha affermato.

“Chiunque inventi giustificazioni e mantenga questa separazione basata su rivendicazioni di ‘idoneità culturale’ finirà per affondare in un apartheid”, ha aggiunto.

“Farò appello al procuratore generale per aprire un’indagine criminale contro i proprietari e gli operatori della piscina e contro i luoghi pubblici che separano ebrei ed arabi. Tale separazione è contro la legge, che proibisce la discriminazione nei servizi pubblici”.

Traduzione per InfoPal di F.H.L