Popolazione e fazioni di Gaza soddisfatti per l’adesione della Palestina all’Unesco

Gaza – Speciale Infopal. C'è sollievo e soddisfazione tra i palestinesi della Striscia di Gaza per l'entrata della Palestina nell'organizzazione Unesco.“Un successo politico della leadership palestinese dopo anni di dura battaglia per arrivare a questo risultato”.

Nel territorio palestinese illegalmente assediato da Israele da oltre cinque anni, la gente esprime soddisfazione e ammette di aver sperato fino all'ultimo nell'esito riscontrato ieri all'Unesco: 

“Affinché i diritti dei palestinesi ottengano il riconoscimento internazionale, auspicando che il voto di ieri possa ripetersi con successo anche nel resto delle organizzazioni Onu. Il popolo palestinese ha il diritto di essere considerato come il resto degli altri popoli, quindi ad essere fruitore di dirittti”.

Questi sono i primi commenti ascoltati dal nostro corrispondete da Gaza ieri.

La maturità palestinese. Mohammed Abu Nahl, membro del sindacato degli ingeneri di Gaza, ha commentato il voto di Parigi come “un risultato arrivato in forte ritardo, un riconsocimento dovuto da decenni al popolo palestinese e mai fatto finora a causa dell'interferenza israeliana e dei suoi alleati”.

“Aver riscontrato 107 voti a favore e 14 contrari dimostra che i paesi veramente liberi sono con i palestinesi, conoscono il nostro dramma, la tragedia prodotta da Israele sin dalla sua occupazione della Palestina nel 1948. Probabilmente si sono resi conto di quanto Israele sia razzista, e usi guardare tutti dall'alto in basso”.

Anche Abu Nahl spera che, con questo, la leadeship palestinese sia capace di far rispettare la propria posizione come membro a pieno titolo dell'Organizzaizone Onu Unesco, esigendo una tutela del patrimonio storico-artistico e religioso palestinese, costantemente deturpato da Israele, soprattutto ad al-Quds (Gerusalemme).

Preoccupazione per il taglio dei finanziamenti Usa all'Unesco. Siham Faraj, cittadina di Gaza e madre di cinque figli, ha rivolto parole di soddisfazione, ma al contempo ammette di essere preoccupata per le implicazioni che potranno derivare dalla decisione Usa di negare all'Unesco il proprio contributo finanziario (200milioni all'anno) come reazione di disappunto per aver accolto la Palestina.

Ben accolta la notiza tra le fazioni. Anzitutto Hamas, il Movimento al governo di Gaza, lo ha definito “un passo importante per la causa nazionale palestinese e per la tutela dei luoghi santi, dissacrati dall'occupazione israeliana, in particolare la moschea di al-Aqsa e Gerusalemme”.

“Aver ottenuto la maggioranza al voto, dimostra che gran parte della comunità internazionale riconsce la legittimità della nostra causa e smaschera la brutalità dell'occupazione insieme alla complicità Usa”.

Per Fatah è “una vittoria della cultura dell'essere umano e dei diritti storici e naturali del popolo palestinese in patria ad essere sovrani sui propri luoghi santi e sulle istituzioni culturali di Gerusalemme e in tutte le città palestinesi.

In una copia del comunicato divulgato da Fatah, il Movimento nazionale palestinese dichiara: “E' la prova dlel'onestà politica del piano del presidente Mahmoud 'Abbas nella sua istanza alle Nazioni Unite.

“E' un trionfo se, quella dell'Unesco, la si considera una tappa verso il riconoscimento internazionale della Palestina a membro a pieno titolo tra le nazioni del mondo con la sua entrata nelle Nazioni Unite.

“Ciò ribadisce che lo Stato palestinese è una realtà istituzionale del popolo palestinese il quale dispone di diritti sui propri siti storici e sui simboli culturali nella propria terra originaria, la Palestina con Gerusalemme capitale”.

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