Portavoce di Fatah: l’occupazione ci spinge verso l’intifada

Ramallah-InfoPal. Ahmad ‘Assaf,  portavoce del movimento di Fatah, ha affermato che “il blocco economico israeliano imposto sull’autorità palestinese, Anp, insieme all’affievolirsi di una prospettiva politica, sta provocando gravi conseguenze nella regione che rischia una nuova ondata di violenza”. E ha previsto lo scoppio della III intifada se le pressioni esercitate sul popolo palestinese dovessero continuare. 

‘Assaf ha dichiarato che l’occupazione “sta attuando una politica di punizione collettiva contro il popolo palestinese. Le famiglie dei martiri, i detenuti e gli impiegati nella pubblica amministrazione sono consapevoli che Israele li sta privando dei loro mezzi di sussistenza”.

Riguardo all’intensificazione degli arresti nei confronti degli appartenenti alle forze di sicurezza palestinesi, e le possibili conseguenze sulla cooperazione tra l’Anp e Israele su questioni relative alla sicurezza. Il portavoce di Fatah ha affermato: “Il nostro popolo è unito, e l’occupazione non differenzia i palestinesi in base alla loro fazione o al ruolo ricoperto”. E ha sottolineato che “Israele detiene ancora più di 1000 membri delle forze di sicurezza palestinese della Cisgiordania”. 

Egli ha ribadito che la cooperazione tra l’Anp e Israele “ha lo scopo di offrire dei servizi ai cittadini palestinesi, e alleviare le loro sofferenze. Dal momento in cui siamo ancora sotto occupazione, sia nella Striscia di Gaza che in Cisgiordania, le nostre condizioni ci costringono a mantenere dei contatti con gli israeliani”.