“Preghiera silenziosa” dei coloni israeliani ad al-Aqsa

Gerusalemme/al-Quds-PIC e Quds Press. Giovedì mattina, un gruppo di coloni ha eseguito le “preghiere silenziose” nella moschea di al-Aqsa, sotto la massiccia protezione della polizia.

Una delle guardie di al-Aqsa ha affermato che decine di coloni hanno preso d’assalto la Moschea di al-Aqsa, attraverso la Porta di al-Magharba, e hanno effettuato tour provocatori.

Mercoledì, un tribunale israeliano ha stabilito che la preghiera silenziosa degli ebrei nel complesso della moschea di al-Aqsa a Gerusalemme occupata non è un “atto criminale”.

Ciò è avvenuto in risposta a un appello presentato dal rabbino Aryeh Lippo contro il divieto della polizia di visitare il sito islamico.

La decisione senza precedenti è stata fortemente condannata dagli Europei per la Fondazione al-Quds.

La Fondazione ritiene la decisione come una nuova escalation dell’occupazione israeliana per imporre lo status quo ad al-Aqsa, che aggiungerà solo ulteriore tensione nella regione, ha aggiunto la Fondazione.

Anche il portavoce del movimento di Hamas, Hazem Qassem, ha definito la mossa “un’aggressione flagrante contro la moschea di al-Aqsa”.

La sentenza, ha aggiunto, è anche “un passo nel cammino della divisione temporale e spaziale della Moschea in palese violazione di tutte le leggi e le norme umane”.

Negli ultimi anni, il numero di fedeli ebrei che pregano in silenzio sul sito è aumentato, nonostante l’accordo di vecchia data che vieta la pratica tra le autorità giordane che sovrintendono al complesso e il governo israeliano.

Dal canto suo, la Giordania, che gestisce il Waqf islamico di Gerusalemme – o dotazione – dal 1948, ha condannato la decisione, sottolineando che il Waqf detiene l’unica autorità legale per amministrare gli affari di al-Aqsa.

Nel frattempo, il ministero degli Esteri palestinese ha affermato che “la decisione senza precedenti costituisce una flagrante aggressione contro la benedetta moschea di al-Aqsa”.