Presentata denuncia alla CPI contro Israele per crimini contro i giornalisti

L’Aia – MEMO. La Corte penale internazionale (CPI) ha ricevuto denunce in cui si accusa Israele di prendere di mira sistematicamente i giornalisti che lavorano in Palestina e di non aver indagato adeguatamente gli omicidi degli operatori dei media, che equivalgono a crimini di guerra.

La Federazione internazionale dei giornalisti (IFJ), il Sindacato dei giornalisti palestinesi (PJS) ed il Centro internazionale di giustizia per i palestinesi (ICJP), in collaborazione con i principali avvocati per i diritti umani di Bindmans LLP e Doughty Street Chambers hanno presentato la denuncia formale alla CPI all’inizio di aprile del 2022. L’ufficio del procuratore della CPI ha informato formalmente di aver ricevuto la denuncia il 25 aprile.

Le organizzazioni hanno affermato in una nota congiunta che Israele continua ad agire come se fosse al di sopra di ogni responsabilità, e a prendere di mira giornalisti e addetti stampa. A maggio dello scorso anno, ad esempio, ha bombardato le strutture dei media nella Striscia di Gaza, uccidendo almeno due giornalisti. Ha ferito altri 100 giornalisti in attacchi separati.

La denuncia descrive in dettaglio il sistematico attacco ai giornalisti palestinesi in nome di quattro vittime: Ahmed Abu Hussein, Yaser Murtaja, Muath Amarneh e Nedal Eshtayeh, che sono stati uccisi o mutilati dai cecchini israeliani mentre coprivano le manifestazioni a Gaza. Tutti indossavano giubbotti con la scritta “PRESS” [stampa, in inglese] chiaramente contrassegnata nel momento in cui sono stati colpiti.

La denuncia descrive anche il targeting dei media e l’attentato alle torri Al-Shorouk e Al-Jawhara nella città di Gaza, a maggio del 2021. Le organizzazioni della stampa colpite includevano Alam News, al-Hayat Newspapers, Mayadeen Media e al-Bawaba 24.

La denuncia alla CPI tratta anche di discriminazione, violazioni della libertà di movimento e restrizioni all’accreditamento stampa subite dai giornalisti palestinesi.