La radio dell’esercito israeliano ha riferito che l’ANP aveva informato i rappresentanti della comunità internazionale, della Giordania e dell’Egitto della decisione. Si ritiene che la leadership palestinese si riunirà giovedì a Ramallah. Secondo i funzionari dell’Autorità Palestinese, Hamas e il Jihad islamico sono state invitati a partecipare all’incontro in cui Abbas dovrebbe fare l’annuncio della cancellazione.
Tuttavia, il quotidiano al-Quds ha riferito che alcune fonti hanno affermato che l’Autorità Palestinese ha deciso di annullare le elezioni “sotto la forte pressione statunitense ed araba”. Washington ed i paesi della regione apparentemente “credono che i risultati delle elezioni non favoriranno Fatah”.
Ciò vorrebbe dire che gli Stati Uniti e gli stati arabi regionali temono un’altra vittoria di Hamas alle urne. Ancora una volta, a quanto pare, al popolo della Palestina occupata verrà negato il diritto democratico di scegliere i propri rappresentanti politici in modo libero ed equo.
Le stesse fonti hanno aggiunto che gli Stati Uniti avevano informato l’Autorità Palestinese che avrebbero introdotto diverse misure prima di qualsiasi elezione, inclusa la ripresa degli aiuti all’UNRWA, la riabilitazione del sistema sanitario palestinese, la riapertura del Consolato degli Stati Uniti nella Gerusalemme occupata e la riapertura dell’ufficio dell’OLP a Washington.
“L’amministrazione statunitense ritiene che queste misure aiuteranno i palestinesi moderati [sic] ad ottenere risultati migliori nelle elezioni”, affermano le fonti. I critici affermano che questi sono solo incentivi per incoraggiare Abbas a cancellare le elezioni.
Fonti israeliane riportate dall’agenzia di stampa Safa hanno affermato che Abbas aveva incaricato un membro senior del Comitato centrale di Fatah, Hussein al-Sheikh, di persuadere il Qatar a chiedere a Hamas di manifestarsi a favore della cancellazione delle elezioni, con il pretesto di condizioni “inappropriate” nella regione.