Prigioni israeliane: abusi e altre umiliazioni per i detenuti palestinesi

Prigioni israeliane: abusi e altre umiliazioni per i detenuti palestinesi

Gaza – InfoPal. Le autorità carcerarie israeliane vietano l’introduzione di libri e di altri beni portati dai familiari delle detenute palestinesi.

Roiad al-Ashqar, direttore del centro Studi sui Prigionieri, sostiene che il divieto è in vigore da tre anni nei confronti delle detenute. Esse sono sottoposte ad altre gravi forme di maltrattamento come la detenzione in celle infestate da insetti e ratti e la commistione con le detenute comuni.

Sette palestinesi sono rinchiuse in due celle nella prigione di HaSharon. Tre sono sofferenti e hanno urgente bisogno di essere curate: Lina al-Jarbuni, decana delle prigioniere, Salwa Hassan e Wurud Qasim.

Resta in detezione in isolamento Dirar Abi Disi nella prigione israeliana di ‘Asqelon. Nei suoi confronti Israele è responsabile di negligenza medica. Il detenuto soffre di un preoccupante abbassamento della vista e rischia conseguenze irreversibili ad un occhio se non sarà visitato quanto prima da un oculista.

Il tribunale militare di ‘Ofer ha condannato a 54 ergastoli Ibrahim Hammad, leader dei prigionieri palestinesi e leader delle brigate ‘Ezz id-Din al-Qassam. L’accusa mossa contro di lui chiama in causa la responsabilità per la morte di 46 israeliani e il ferimento di numerosi altri in operazioni condotte da al-Qassam.
Israele non gli permette di sentire per telefono la moglie e i familiari che vivono in Giordania perché dalla prigione “non è permesso fare telefonate all’estero”.

Nonostane la notizia della condanna, il leader dei prigionieri ha detto: “Non resteremo a lungo in prigione fino a che ci sarà lotta, condotta con ogni mezzo, al di fuori delle carceri dell’occupazione israeliana e nelle prigioni. La nostra è un segmento importante di un’unica lotta”.