Prigionieri palestinesi, aumento proteste nelle carceri israeliane

Gerusalemme occupata – PIC. Il Palestine Captive Movement ha deciso di chiudere tutte le sezioni di tutte le prigioni israeliane, in segno di protesta contro le misure repressive, secondo quanto affermato giovedì dall’Asra Media Office.

Tra i prigionieri si è installato uno stato di tensione, dopo che le autorità carcerarie israeliane hanno imposto una serie di nuove sanzioni, hanno aggiunto le fonti.

I prigionieri hanno inoltre minacciato di intensificare le loro proteste nelle prossime ore, se le punizioni israeliane non fossero state annullate.

La Commissione per gli affari dei prigionieri ed ex-prigionieri ha sottolineato che le guardie armate israeliane sono state dispiegate in gran numero in tutte le carceri.

Mercoledì, le guardie israeliane hanno fatto irruzione in diverse sezioni della prigione di Ofer e hanno aggredito brutalmente i prigionieri.

I detenuti hanno confermato che l’attacco è avvenuto all’improvviso e senza alcun preavviso, affermando anche che l’amministrazione carceraria ha avvertito che ci saranno ulteriori sanzioni contro i prigionieri.

L’attacco è arrivato come un tentativo fallito di annullare i passi di protesta dei prigionieri, dichiarati la scorsa settimana in tutte le carceri israeliane, per protestare contro la repressione nei loro confronti nelle carceri.

Il Palestine Captive Movement aveva in precedenza dichiarato che venerdì e lunedì sarebbero stati “giorni di rabbia” in tutte le carceri israeliane, per protestare contro le misure repressive.

In una dichiarazione rilasciata martedì, il movimento ha invitato il popolo palestinese in patria e all’estero a svolgere attività di solidarietà con loro in questi due giorni.

Asra Media Office ha affermato che il movimento ha anche annunciato che i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane si rifiuteranno di sottoporsi ai controlli di sicurezza giornalieri, come parte delle misure di protesta da adottare gradualmente nei prossimi giorni.

Il Palestine Captive Movement ha recentemente deciso di sciogliere tutti i suoi comitati di regolamentazione che rappresentano i prigionieri, dopo che il Servizio carcerario israeliano ha fatto marcia indietro sulle intese raggiunte dopo l’evasione dalla prigione di Gilboa, avvenuta a settembre del 2021.