Adesso il numero di prigionieri in sciopero è salito a 1.800, nonostante le condizioni di salute stiano peggiorando di giorno in giorno, secondo quanto riportato dai gruppi per i diritti umani. Nella tenda della solidarietà con i prigionieri, allestita a Ramallah, anche madri e altri famigliari si sono uniti allo sciopero della fame.
Recentemente diversi detenuti sono stati trasferiti in ospedale a causa del grave deterioramento delle condizioni di salute e le associazioni per i prigionieri avvertono che Israele cercherà medici che applichino il nutrimento forzato.
Mentre lo sciopero continua e Israele si ostina a non accogliere le richieste dei prigionieri, la reazione popolare si fa sempre più forte. Un palestinese è stato ucciso a sangue freddo dalle truppe israeliane durante una manifestazione in Cisgiordania a sostegno degli scioperanti. Centinaia di sostenitori della Palestina di tutto il mondo, compresi giornalisti, attivisti, studenti e celebrità hanno mostrato solidarietà verso i prigionieri dopo che Aarab Barghouti, figlio di Marwan Barghouti, si era filmato mentre beveva acqua salata a sostegno di suo padre e di altri prigionieri politici palestinesi, lanciando la cosiddetta “Salt Water challenge” (la sfida dell’acqua e sale), che è diventata virale sui social network e punta a portare l’attenzione sui prigionieri in sciopero e sull’acqua con sale che li sta mantenendo in vita.