Prigioniero palestinese conclude i primi 25 anni di detenzione nelle carceri israeliane

Al Khalil (Hebron)-InfoPal. Fonti per i diritti umani hanno rivelato che il numero dei prigionieri palestinesi che hanno trascorso più di 25 anni nelle carceri israeliane è salito a 24, con un nuovo prigioniero palestinese proveniente dai territori del’48.

In un comunicato stampa, il Centro studi Asra Filastin (Prigionieri della Palestina) ha rivelato che Mahmoud Othman Jabbarin, di 48 anni, dalla città di Umm al-Fahm, nord dei territori palestinesi del’48, è entrato a far parte della lista dei prigionieri che hanno trascorso più di un quarto di secolo nelle carceri israeliane. “Il detenuto fu arrestato nell’ottobre 1988 e condannato a 30 anni di carcere, perché appartenente alle fazioni della resistenza palestinese e per aver condotto delle operazioni militari contro l’occupazione”, si legge nel comunicato.

Il centro ha aggiunto che Jabbarin è stato trasferito in più carceri durante il suo lungo periodo di detenzione. “Egli ha partecipato, con i suoi compagni, agli scioperi e alle azioni di lotta condotte per affermare i propri diritti e migliorare le proprie condizioni di detenzione. Tuttavia, Jabbarin, come tutti gli altri prigionieri, ha soffrto a causa della politica israeliana di discriminazione razziale. Egli si è visto negare i propri diritti ed ha subito diverse forme di abuso e restrizione. Inoltre, il detenuto non è mai stato incluso in un qualsiasi accordo di scambio di prigionieri, perché l’occupazione ha sempre sostenuto che il suo caso è un affare interno israeliano, in quanto possessore di una carta d’identità blu*”, ha aggiunto il centro.

Nel suo comunicato, il centro ha reso noto che l’elenco dei “Generali della pazienza” (i detenuti che hanno trascorso consecutivamente più un quarto di secolo nelle carceri israeliane) comprende 13 detenuti dalla Cisgiordania e nove dall’interno della Linea Verde.

*A seconda della loro posizione geografica nella Palestina storica, i palestinesi possono essere titolari di diverse categorie di documenti d’identità.
Sono titolari di carta d’identità verde i palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza. Essi possono muoversi entro queste due aree, ma non possono attraversare la zona che le separa. Essi non possono nemmeno circolare entro i confini di Israele (Territori palestinesi occupati nel ’48, ndr).
Esiste poi la carta d’identità arancione, rilasciata prima del 1994 a pochi anziani palestinesi, che svolge le stesse funzioni di quella verde.
Sono titolari di carta d’identità blu, i palestinesi che abitano entro la Linea Verde, in Israele (Territori palestinesi occupati nel ’48, ndr). Di norma, essi sono anche titolari di un passaporto israeliano. Un’altra carta d’dentità blu è quella dei palestinesi gerosolimitani, i quali, tuttavia, non possono avere un passaporto israeliano, e di solito ne hanno uno giordano, pur non godendo del diritto di vivere in Giordania. Come i palestinesi in Israele, anch’essi possono muoversi entro i confini dello Stato di Israele.

Esiste un’ultima categoria, quella dei palestinesi privi di carta d’identità: sono oltre 10mila, molti tra loro erano fuori dal paese e tornarono dopo il 1994, cioè dopo la nascita dell’Autorità palestinese (Anp). Essi hanno soltanto un foglio di carta con la foto e un timbro ed è estremamente difficile, se non impossibile, spostarsi anche da un villaggio all’altro, stretti dai checkpoint militari israeliani.