Prigioniero palestinese evaso e ricatturato inizia sciopero della fame

Tel Aviv – MEMO e Wafa. Lunedì, Mohammed al-Arida, uno dei sei prigionieri palestinesi evasi dalla prigione di massima sicurezza israeliana di Gilboa, il 6 settembre, ricatturato giorni dopo, ha iniziato uno sciopero della fame a tempo indeterminato per protestare contro le rigide condizioni di detenzione in cui è detenuto, secondo quanto affermato dalla Commissione per gli affari dei detenuti ed ex-detenuti dell’OLP.

Al-Arida è stato sottoposto ad aggressioni e dure misure punitive imposte dal servizio carcerario israeliano da quando è stato ricatturato, secondo quanto riportato dall’agenzia stampa Wafa. Tra le violazioni, sono incluse: la detenzione in isolamento da 14 giorni senza effetti personali; il divieto delle visite dei familiari; il divieto per l’acquisto di beni di prima necessità dalla mensa per due mesi e una multa.

È tenuto in isolamento senza coperte o cuscini in una cella piccola, sporca e non ventilata, priva delle condizioni minime necessarie per vivere. Non riesce a farsi la doccia da giorni perché è monitorato 24 ore su 24 dalle telecamere di sorveglianza.

Il 46enne al-Arida, della cittadina di Arraba, vicino a Jenin, è stato arrestato nel 1996 e sta scontando l’ergastolo.