Primo Maggio a Gaza – Festa dei lavoratori messa al bando. La condanna di Pchr

Il Centro palestinese per i diritti umani (Pchr) condanna le continue restrizioni al diritto di manifestazione da parte del governo della Striscia di Gaza. 

Pchr ha condannato la scelta del ministro dell'Interno di Gaza di proibire una manifestazione pacifica indetta dai lavoratori palestinesi in occasione del Primo Maggio appena trascorso.
Non solo il divieto, ma anche l'azione di repressione dei servizi di sicurezza ai danni delle libertà civili e del diritto di assemblea sono al centro della condanna di Pchr.

Per questo il Centro palestinese si è appellato al governo di Gaza, affinché dimostri e metta in pratica forme di rispetto del diritto di manifestazione e di assemblea, così come Costituzione e parametri internazionali per i diritti umani raccomandano.

Sulla base di indagini condotte da Pchr, sabato scorso, 30 aprile, intorno alle 20:00 ore locali, il procuratore palestinese Karem Mohammed Nashwan, membro del Centro democratico per i diritti dei lavoratori  (Dwrc) ha ricevuto una telefonata dal Dipartimento delle indagini della polizia locale (Gid) con la quale veniva convocato al quartiere generale di Ansar.
Una volta presentatosi in sede, ha incontrato i colleghi Nidal Ghaben, Fayez al-'Omari e 'Abdul Raziq Harara insieme a due altri legali del gruppo.

I convocati sono stati messi al corrente del rigetto del ministero dell'Interno della loro richiesta di organizzare una riunione nei pressi del quartiere generale Onu a Gaza City in occasione del Primo Maggio. “La polizia sarà dispiegata nell'area per disperdere chiunque si fosse presntato senza il permesso”, hanno aggiunto gli ufficiali di polizia.

L'intento dei membri di Dwrc, in collaborazione con attivisti dei sindacati e difensori dei diritti dei lavoratori, era quello di ritrovarsi presso la sede Onu per recapitare un messaggio al Segretario generale Onu chiedendo la fine dell'occupazione israeliana nei Territori palestinesi occupati e la rottura dell'assedio sulla Striscia di Gaza.

Sempre domenica mattina una riunione pacifica organizzata nei pressi degli uffici Unwra a Khan Younes (Striscia di Gaza sud) in concomitanza con la stessa ricorrenza internazionale è stata dispersa dagli ufficiali del Gid. Due degli organizzatori sono stati portati via per mancanza di licenza di manifestare per poi essere stati rilasciati da lì a poco.

Sulla base di queste informazioni, Pchr sostiene che:

1. Il diritto di manifestazione è garantito dall'art 26 (5) della Basic Law (Documento costituzionale palestinese), e dalla legge di assemblea pubblica n°12/1998, nel cui art. 2 si dispone: “Ogni cittadino ha il diritto a partecipare a incontri e manifestazioni pubblici, i quali non dovranno essere ostacolati o limitati, ad eccezione nei casi previste dalla presente legge”;

2. In conformità alla legge, il governatore e il capo della polizia non detengono nessun diritto legale per il rilascio di permessi o di messa al bando di assemblee pubbliche, raduni pacifici o di altre forme di assemblea pacifica, e la disposizione legale non si limita meramente alla “notifica” da parte degli organizzatori al governatore o al capo della polizia. La polizia può imporre restrizioni per il rispetto delle leggi;

3. I servizi di sicurezza palestinesi devono rispettare i parametri legali che regolano i diritti umani, la Basic Law e le altre leggi in materia.

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