Primo venerdì di Ramadan in una Gerusalemme assediata e blindata

Al-Quds (Gerusalemme) – InfoPal. Intorno alla mezzanotte di ieri, le forze d’occupazione israeliane hanno invaso la moschea di al-Aqsa per impedire ai fedeli di stazionare nell’area sacra nelle ore tra la preghiera serale e quella dell’alba.

Il Centro d’informazione “al-Quds” ha riferito dell’accerchiamento dell’edificio sacro, del dispiegamento di circa 2mila poliziotti israeliani nella zona, su tutti gli ingressi e presso i portoni della moschea.

Venutasi così a creare una situazione di tensione, da lì a poco sono sorti scontri quando un gruppo di coloni israeliani ha tentato di invadere la moschea. I fedeli palestinesi hanno subito reagito. Non si riporta la presenza di feriti o arresti.

Da giovedì sera, le forze d’occupazione hanno imposto ad al-Quds (Gerusalemme) rigide misure d’ingresso per i palestinesi.

A nord è stato chiuso il checkpoint di Qalandia fino a ieri sera. Il passaggio è stato permesso solo ai pedoni.

Molti, tra testimoni oculari e giornalisti presenti sul campo, hanno confermato le misure restrittive imposte da Israele sui palestinesi in concomitanza con il primo venerdì di preghiera del Ramadan.

Il Dipartimento del Waqf (Fondazioni pie) aveva predisposto tutto per accogliere gli oltre 100mila fedeli giunti da ogni parte del paese. Per essi sono state allestite stazioni, un apparato di emergenza e servizi per le donne.

A tal proposito, si ricorda la denuncia dell’associazione dei sindacati del personale paramedico arabo del divieto che Israele aveva sollevato contro di essi, impedendo loro di raggiungere la moschea di al-Aqsa in periodo di Ramadan per soccorrere i fedeli che avessero incontrato difficoltà nelle ore di digiuno.

Tra le altre misure restrittive imposte da Israele: il divieto d’accesso all’area della moschea ai palestinesi d’età inferiore ai 45 anni, mentre vi hanno potuto accedere solo i palestinesi tra i 45 e i 50 anni d’età e in possesso di un permesso d’ingresso permanente in Israele.

Elisa Gennaro

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