Procuratore CPI: le campagne diffamatorie non fermeranno la corte internazionale

L’Aia – MEMO. La Corte penale internazionale ha risposto alle critiche israeliane sulla decisione del procuratore di indagare su crimini di guerra israeliani commessi nella Cisgiordania occupata, a Gaza e nella Gerusalemme Est.

Il procuratore della CPI Fatou Bensouda ha scritto  nell’account Twitter ufficiale del tribunale, che “la disinformazione e le campagne diffamatorie non cambiano i fatti sulla condotta del lavoro del mio ufficio sulla situazione in Palestina.

“Fatto: il mio ufficio sta eseguendo il suo mandato sulla situazione in Palestina con la massima professionalità, indipendenza ed obiettività in stretta conformità con lo Statuto di Roma. Qualsiasi insinuazione o affermazione contraria è semplicemente fuorviante ed infondata”.

Nel gennaio del 2020, la Camera pre-processuale della CPI ha invitato gli “amicus curiae” (amici della corte) a rilasciare un’opinione se la Palestina è uno stato che può trasferire la giurisdizione criminale sul suo territorio all’Aia.