Procuratore della CPI apre investigazione formale sui crimini di guerra in Palestina

L’Aia – Palestine Chronicle. Il procuratore della Corte penale internazionale (CPI), Fatou Bensouda, ha annunciato mercoledì che il suo ufficio aprirà un’indagine ufficiale sui crimini di guerra in Palestina.

“Oggi confermo l’avvio da parte dell’Ufficio del Procuratore della Corte penale internazionale di un’indagine sulla situazione in Palestina. L’indagine riguarderà i crimini di competenza della Corte che si presume siano stati commessi nella situazione dal 13 giugno 2014, data alla quale si fa riferimento nel deferimento della situazione al mio ufficio”, si legge in una dichiarazione dell’Ufficio di Bensouda, resa disponibile ai media internazionali e ricevuto dal The Palestine Chronicle.

“Il modo in cui l’Ufficio definirà le priorità relative all’indagine sarà determinato a tempo debito, alla luce delle sfide operative che dovremo affrontare a causa della pandemia, delle risorse limitate che abbiamo a nostra disposizione e del nostro pesante carico di lavoro attuale. Tali sfide, tuttavia, per quanto siano spaventose e complesse, non possono impedirci di adempiere definitivamente alle responsabilità che lo Statuto di Roma attribuisce all’Ufficio”.

“Sulla base delle nostre deliberazioni, sapevamo che una questione che avremmo dovuto risolvere era relativa all’ambito territoriale della giurisdizione della Corte nella situazione in Palestina. Per questo motivo, abbiamo intrapreso, in qualità di Procura competente, il passo preliminare per ottenere una pronuncia sulla questione, perché era importante per noi fare chiarezza in via preliminare, in modo da tracciare l’andamento di eventuali indagini future su una base solida e giudicata legalmente”.

Il 20 dicembre 2019, Bensouda ha presentato una richiesta ai giudici della Prima Camera preliminare per una sentenza che chiarisse l’ambito territoriale della giurisdizione della Corte nella situazione in Palestina, ed il 5 febbraio 2021, la Prima Camera preliminare ha deciso che la Corte può esercitare la sua giurisdizione penale nella situazione in Palestina e che l’ambito territoriale di questa giurisdizione si estende a Gaza e alla Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est.

Nella sua sentenza, la Camera ha sottolineato che non stava determinando se la Palestina soddisfaceva o no i requisiti di statualità secondo il diritto internazionale pubblico, né stava giudicando una controversia sui confini, o pre-giudicando la questione di eventuali confini futuri; si limitava a determinare l’ambito di competenza territoriale della Corte ai fini dello Statuto di Roma, come richiesto.

Dopo aver valutato le richieste di Stati, organizzazioni internazionali ed altri soggetti interessati, la Sezione è stata per il resto unanime nel suo parere che la Palestina è uno Stato parte dello Statuto di Roma.