Progetto di legge razzista priva dei diritti i prigionieri dei territori del 1948

israel-apartheid-jpg_51910_20130621-855Nazareth (Palestina) – Quds Press. Fonti mediatiche ebraiche hanno svelato che la commissione legislativa ministeriale si riunisce domenica (16 febbraio) per studiare un disegno di legge che privi i prigionieri palestinesi nei territori occupati nel 1948 dei loro diritti, nel caso siano stati rilasciati nel quadro di processi politici o di qualsiasi accordo avrà luogo in futuro.

Il quotidiano ebraico Haaretz pubblicato giovedì 13 febbraio, ha detto che, ai sensi della proposta del progetto di legge avanzata, le autorità israeliane priveranno i prigionieri delle pensioni, della previdenza sociale e del reddito minimo garantito per l’intera durata della pena detentiva loro imposta, anche se rilasciati per amnistia.

Le summenzionate fonti hanno fatto notare che il disegno di legge è stato presentato per iniziativa di Yariv Levin, presidente del partito di coalizione «Likud – Israel Beytenu», come pure da Elazar Stern del partito «Hatnuah» (Il Movimento) presieduto da Tzipi Livni.

Secondo tale progetto la situazione successiva alla liberazione dei prigionieri che non scontano la loro pena nel quadro di accordi con le organizzazioni palestinesi ma ottengono la liberazione anticipata, esigerebbe che questi non debbano beneficiare da parte dello stato di sussidi in denaro, e se questo passo dovesse compiersi sarebbe una vera assurdità. Inoltre il progetto di legge mira a negare i diritti legali del prigioniero, che non riceverà tali benefici per il periodo in cui dovrebbe continuare a scontare la sua condanna.

I promotori di tale progetto discriminatorio nei confronti dei prigionieri rilasciati forniscono la giustificazione secondo cui “non è a causa di motivi politici che costoro sono stati condannati”.

Traduzione di Ulisse Santus