Proposta di Lieberman per allentamento blocco di Gaza, fazioni palestinesi: “E’ un ricatto”

400765CGaza-Ma’an. Alcune fazioni palestinesi della Striscia di Gaza hanno denunciato le affermazioni del ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman, rilasciate lunedì durante una rara intervista al giornale al-Quds, definendo “ricatto” la proposta avanzata dal ministro di estrema destra di allentare il blocco israeliano.

Nell’intervista, Lieberman ha dichiarato che Israele avrebbe messo fine al rigido blocco sulla Striscia di Gaza e aiutato a costruire un aeroporto, un porto e una zona industriale nell’enclave sulla costa, ma solo nel caso in cui le fazioni palestinesi avessero acconsentito a smettere di scavare tunnel sotto il confine con Israele e di lanciare razzi contro le città israeliane.

Parlando a Ma’an, il rappresentante di Hamas, Hazim Qasim, ha dichiarato che l’assedio imposto da Israele su Gaza è stato “un crimine contro il diritto umanitario, e deve cessare” e che “il nostro popolo ha il diritto naturale ad avere uno sbocco sul mondo esterno, tra cui un aeroporto e un porto che garantiscano il diritto di spostarsi e di viaggiare, due diritti umani fondamentali”.

Tuttavia, ha anche affermato che questi diritti non devono essere sottoposti a ricatto o speculazioni politiche : “Un popolo che vive sotto occupazione ha il diritto di possedere strumenti di potere, tra cui mezzi militari, per potersi difendere dai continui attacchi di Israele”, ha detto Qasim, aggiungendo poi che questo è un diritto “inalienabile”.

Nel frattempo Salih Zeidan, membro del comitato esecutivo del Fronte democratico per la liberazione della Palestina (Fdlp) ha rifiutato la proposta di Lieberman, definendola niente più di una manovra politica per cercare di far ricadere sulla resistenza palestinese la colpa per l’assedio estenuante sulla Striscia di Gaza

Zeidan ha poi aggiunto che Israele non ha rispettato la tregua raggiunta al Cairo dopo il conflitto devastante del 2014, secondo la quale Israele avrebbe ridotto la zona cuscinetto dentro Gaza a 100 metri e avrebbe aperto nuovi sbocchi per la circolazione delle merci.

Zeidan ha anche dichiarato che secondo quanto stabilito dall’accordo, Israele avrebbe autorizzato la costruzione di un porto e di un aeroporto nella Striscia di Gaza. Ha aggiunto “Gaza ha il diritto di avere il proprio porto e aeroporto, ma Israele non ha rispettato gli accordi”.

Nel marzo 2015 alcuni ufficiali israeliani avevano parlato della possibilità di costruire un aeroporto a Gaza in cambio della cessazione delle ostilità con i palestinesi.

La Striscia di Gaza si trova sotto assedio da parte dei militari israeliani dal 2007, da quando Hamas è stato eletto per governare il territorio. I tassi di disoccupazione e di povertà sono elevati, tra i residenti, che pagano anche le conseguenze di tre guerre devastanti di Israele iniziate nel 2008, la più recente delle quali è stata nell’estate del 2014.

Secondo l’ONU l’offensiva israeliana, durata 51 giorni, ha portato alla morte di almeno 1462 civili palestinesi, un terzo dei quali erano bambini.

L’ONU ha anche dichiarato che i territori palestinesi sotto assedio potrebbero diventare “inagibili” entro il 2020, mentre i suoi 2 milioni di abitanti vivono nell’estrema povertà a causa del blocco israeliano che ha paralizzato l’economia, e continuano a vedere opere di ricostruzione troppo lente, come quelle per la riedificazione di case per circa 75.000 palestinesi rimasti senza abitazione dal 2014.

Traduzione di Giovanna Niro