Prosegue l’entrata dei camion in Gaza

Ihab al-Gasin, portavoce del Ministero degli Interni, in una dichiarazione al corrispondente di Infopal.it ha dichiarato: “Le autorità dell’occupazione continuano a fornire le merci e il carburante alla Striscia di Gaza attraverso i tre passaggi, tenendo però chiuso il passaggio del Mintar, con il pretesto che è in manutenzione”. 

Al-Gasin ha chiarito che la quantità di merce entrata ieri tramite il passaggio di Sofia alla Striscia di Gaza ha superato i cento camion, ma è meno del 30% della quantità di merce concordata. Ha comunque confermato che le autorità d’occupazione continuano a lasciare libero il passaggio ai carichi di cemento, e ha annunciato l’arrivo di carichi di ferro per l’edilizia entro breve tempo. 

Il portavoce del Ministero degli Interni ha riferito che la quantità di carburante entrata nella Striscia di Gaza non ha subito modifiche, anche se un aumento costante dei rifornimenti di gas da cucina basterebbe a mettere fine alla crisi: questo, però, a condizione che non venissero chiusi di nuovo i passaggi, il che costituirebbe una violazione della tregua. 

Lentezza dei movimenti

Da parte sua, Hatem Eweda, direttore dell’Ufficio dell’Economia Nazionale, ha definito “inspiegabilmente lente” le operazioni d’ingresso dei camion dalla parte israeliana verso la Striscia, e ha chiarito che “i passaggi dovrebbero essere aperti al 100% nel giro di due settimane, come stabilisce l’accordo di tregua”.

In una dichiarazione, Eweda ha poi detto: “Sono giunti a Gaza, tramite il passaggio di Nahel Oz, 900 mila litri di diesel industriale, 300 mila litri di diesel normale, 198 tonnellate di gas da cucina, ma non sono stati permessi i rifornimenti di benzina”.

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