Santiago – WAFA. Il presidente cileno Gabriel Boric ha annunciato mercoledì che il suo governo sta pensando di aumentare il livello della sua rappresentazione ufficiale in Palestina, creando un’ambasciata.
“Una delle decisioni che abbiamo preso come governo, penso che non l’abbiamo ancora resa pubblica […], è che innalzeremo il livello della nostra rappresentanza ufficiale in Palestina”, ha detto Boric durante un incontro con una delegazione della comunità palestinese in Cile, avvenuto mercoledì sera.
“Apriremo un’ambasciata [in Palestina] sotto il nostro governo”, ha detto Boric, che ha assunto il suo mandato di quattro anni a marzo del 2022.
Il ministero palestinese degli Affari esteri e degli espatriati ha fortemente elogiato la mossa, che riafferma la posizione del Cile e del suo presidente a sostegno del diritto internazionale e del diritto del popolo palestinese a stabilire il proprio stato indipendente.
Il Cile ha la più grande popolazione palestinese al di fuori del Medio Oriente, stimata in oltre 300 mila persone, e ha una grande squadra di calcio chiamata Palestino, fondata nel 1920 da immigrati arabi, che ora è seguita da migliaia di tifosi in Cile e Palestina.
Nel 1998, il Cile aprì un ufficio di rappresentanza per la Palestina a Ramallah, e nel 2011 riconobbe la Palestina come stato e sostenne il suo ingresso nell’UNESCO.
Durante il suo mandato nel parlamento cileno, Boric ha sostenuto un disegno di legge che proponeva di boicottare le merci israeliane provenienti dai Territori occupati da Israele nel 1967, compresa Gerusalemme Est.
L’immigrazione palestinese in Cile iniziò alla fine del XIX secolo, con ondate arrivate durante la prima guerra mondiale e dopo la Nakba nel 1948.
Traduzione per InfoPal di F.H.L.