Protesta a Lydda contro la demolizione delle case ‘arabe’

Nazareth – Infopal. Per oggi 29 gennaio, dopo la preghiera del venerdì, è stata indetta una manifestazione di protesta nella città di Lydda, che si trova nella zona centrale della Palestina occupata nel 1948. Sarà la prima dimostrazione in una città mista (“arabi” ed ebrei), mirata a impedire la demolizione di case “arabe” e l'evacuazione di decine di famiglie da edifici governativi. Alla manifestazione, organizzata in collaborazione col Comitato popolare di Lydda, i comitati popolari di Ramla e Giaffa e il Comitato superiore di monitoraggio dei palestinesi de 1948, si prevede la partecipazione di migliaia di cittadini. La manifestazione partirà dopo la preghiera del Venerdì, che sarà guidata da shaikh Raed Salah, capo del Movimento islamico nei territori occupati nel 1948, e percorrerà le vie della città passando per il centro, per terminare davanti al comune di Lydda, dove si terranno i comizi. Il motivo della manifestazione è la protesta contro l'aumento delle demolizione di case “arabe” e l'intenzione delle autorità israeliane di evacuare i palestinesi dagli edifici di proprietà governativa, dove abitano da decenni, con vari pretesti. Si prevede che nei prossimi giorni le autorità israeliane demoliranno case “arabe” nella cittadina di Dahmash, tra Lydda e Ramla, ed altre appartenenti alla famiglia di Abu Eid nella zona industriale di Lydda, al fine di costruire scuole per gli ebrei “ortodossi”. Inoltre, le autorità israeliane intendono evacuare decine di famiglie palestinesi dagli edifici residenziali appartenenti al governo, dietro pretesti assurdi, anche se i cittadini vi abitano da decenni. Il Comitato popolare di Lydda, in un comunicato stampa, ha dichiarato: “In questi ultimi anni abbiamo compiuto grandi sforzi per respingere le progressive campagne di demolizioni di case “arabe” nella città condotte dalle autorità israeliane, le quali non si preoccupano dei problemi che le famiglie dovranno affrontare, senza riparo, esposte al caldo o al freddo”.

 

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