Secondo il Forum questo sviluppo, avvenuto il 25 luglio, “rientra nei piani di Israele di fissare il proprio nome come Stato legittimo nelle generazioni a venire ed abolire per sempre quello della Palestina”. Si tratta, secondo i giornalisti palestinesi, di una “falsificazione della storia, della geografia e del diritto dei palestinesi alla propria terra”. Una petizione di sostegno ha già raccolto 136 mila firme. Nelle carte di Google i territori nazionali di Israele, Giordania, Libano ed Egitto sono presentati in maniera evidente, mentre la Cisgiordania e Gaza restano senza una chiara attribuzione. Sulla Palestina Google si limita a riportare una informativa di Wikipedia. Alcuni mezzi stampa si sono già rivolti a Google ma finora non hanno ricevuto delucidazioni.