Pulizia etnica della Palestina: Israele decide di deportare altri parlamentari palestinesi

images (1)Ma’an. Lunedì, il ministro israeliano dell’Interno ha dato alla Corte Suprema 30 giorni per raggiungere una decisione finale sulla possibile deportazione da Gerusalemme Est di tre parlamentari palestinesi e di un ex ministro per gli Affari religiosi dell’Anp.

L’udienza di lunedì è stata il proseguimento di un’altra, nella stessa Corte, svoltasi il 5 maggio del 2015, durante la quale è stata discussa la possibilità di revocare il diritto di residenza di Gerusalemme a Muhammad Abu Teir, Ahmad Attun, Muhammad Tutah e Khalid Abu Arafeh.

Mentre Abu Arefeh era stato ministro per gli Affari di Gerusalemme dell’Anp; gli altri tre sono membri del Parlamento palestinese, il Consiglio legislativo.

330001CTutti e quattro vivono a Gerusalemme Est occupata.

Il ministro dell’Interno israeliano sta minacciando di deportazione i parlamentari e l’ex ministro da quando Hamas ha vinto le elezioni amministrative, nel 2006.

Il pretesto per la deportazione è “slealtà verso lo stato israeliano”. I quattro erano stati inizialmente deportati insieme ad altri parlamentari, dopo il loro rilascio, con confisca delle carte di identità da parte della polizia.

Lo status di residenza di 107 residenti palestinesi a Gerusalemme Est fu revocato nel 2014, aggiungendosi ai 14.309 dal 1967.