Cisgiordania occupata – Press TV. L’esercito israeliano ha condotto altre incursioni in diverse città e campi profughi della Cisgiordania occupata, sparando indiscriminatamente contro i palestinesi e costringendoli violentemente a uscire dalle loro case.
Secondo i rapporti, gli attacchi israeliani hanno avuto luogo nei campi profughi di Jenin, Tulkarm, Nur Shams, Askar e Balata, tutti situati nel nord della Cisgiordania, scatenando scontri con i palestinesi locali.
Altri attacchi, hanno aggiunto, hanno preso di mira i campi di Shu’fat, Aida e al-Arroub, rispettivamente vicino alle città di al-Quds, Betlemme e al-Khalil/Hebron.
Le forze israeliane hanno preso d’assalto la città di Nablus e le cittadine di Yatta e Attil.
Nel campo di Nur Shams, le truppe di occupazione hanno demolito e saccheggiato le case palestinesi e hanno ordinato ai residenti di evacuarle.
Il capo del Comitato popolare per i servizi di Nur Shams, Nihad al-Shawish, ha dichiarato che la situazione all’interno del campo è estremamente grave a causa del continuo assalto israeliano.
I soldati israeliani sparano su tutto ciò che si muove all’interno del campo. Molte famiglie rimangono intrappolate nelle loro case, in pericolo imminente, mentre i servizi essenziali come l’acqua e l’elettricità sono stati tagliati.
Shawish ha anche detto che l’esercito israeliano sta brutalmente maltrattando i residenti, prendendo d’assalto le loro case con la forza, sparando munizioni letali e granate stordenti e minacciandoli di andarsene nel tentativo evidente di svuotare il campo dei suoi residenti.
L’esercito israeliano ha lanciato la sua offensiva contro la Cisgiordania occupata il 21 gennaio, affermando di avere come obiettivo i combattenti della resistenza del Battaglione Jenin.
Israele ha intensificato la violenza in Cisgiordania dal 7 ottobre 2023, quando ha lanciato la sua guerra genocida contro la Striscia di Gaza. Da allora, le forze del regime hanno ucciso almeno 910 palestinesi nella Cisgiordania occupata.
44 mila palestinesi sfollati nel nord della Cisgiordania.
Secondo la Federazione internazionale per i diritti umani (FIDH), con sede a Parigi, dal 21 gennaio l’invasione israeliana ha sfollato 44 mila palestinesi nel nord della Cisgiordania.
“Quello a cui stiamo assistendo in Cisgiordania è la situazione peggiore dalla seconda Intifada […]. Gli schemi degli attacchi e i metodi utilizzati sono simili a quelli visti durante la campagna genocida di Israele a Gaza”, ha dichiarato Diana Alzeer, vicepresidente della FIDH, chiedendo una “seria” pressione globale sulle autorità israeliane per porre fine ai loro attacchi mortali in Cisgiordania.
Traduzione per InfoPal di F.L.