Pulizia etnica, Israele demolisce strutture nella comunità palestinese della Valle del Giordano settentrionale

Valle del Giordano-Quds Press, PIC e Wafa. Secondo fonti locali, giovedì, i bulldozer israeliani hanno demolito strutture palestinesi nel villaggio di Khirbet Humsa al-Fawqa, a sud-est della città di Tubas, nella valle del Giordano settentrionale, lasciando decine di famiglie senza tetto. Si tratta della quinta volta che l’esercito di occupazione israeliano effettua campagne di demolizione nel villaggio.

Mu’taz Besharat, che monitora le attività degli insediamenti coloniali israeliani a Tubas, ha affermato che i soldati hanno scortato bulldozer e camion nel villaggio, dove hanno demolito le strutture.

Le forze di occupazione israeliane hanno anche costretto i residenti della comunità a salire su camion per essere trasferiti in un’altra zona, e hanno portato via i mobili e le merci dei residenti in un’operazione di sgombero forzato e di pulizia etnica.

Secondo il diritto internazionale, allontanare dalle proprie abitazioni i residenti di un territorio occupato è considerato un trasferimento forzato di persone protette, e costituisce un crimine di guerra. Ma i residenti delle comunità palestinesi nella Valle del Giordano non sono estranei a tali violente politiche israeliane.

La valle, che è una fertile striscia di terra che scorre a ovest lungo il fiume Giordano, ospita circa 65.000 palestinesi e costituisce circa il 30% della Cisgiordania.

Dal 1967, quando l’esercito israeliano ha occupato la Cisgiordania, Israele ha trasferito nella Valle del Giordano almeno 11.000 dei suoi cittadini ebrei. Alcuni degli insediamenti in cui vivono sono stati costruiti quasi interamente su terreni privati ​​palestinesi.

Dall’inizio dell’occupazione, nel giugno 1967, l‘esercito israeliano ha anche designato circa il 46% della Valle del Giordano come zona militare chiusa e ha utilizzato il pretesto di esercitazioni militari per sfollare con la forza le famiglie palestinesi che vivono lì, come parte di una politica di pulizia etnica e soffocamento dello sviluppo palestinese nell’area.

Circa 6.200 palestinesi vivono in 38 comunità in aree destinate all’uso militare e devono ottenere il permesso dalle autorità israeliane per risiedervi.

In violazione del diritto internazionale, l’esercito israeliano non solo sfolla regolarmente le comunità, ma confisca anche i loro terreni agricoli, demolisce le loro case e le infrastrutture.

Oltre a subire lo sfollamento, le famiglie palestinesi che vivono lì devono affrontare una lunga serie di restrizioni all’accesso alle risorse e ai servizi. Nel frattempo, Israele sfrutta le risorse dell’area e genera profitto destinando generosi tratti di terra e risorse idriche a beneficio dei coloni.

I politici israeliani hanno chiarito in diverse occasioni che la Valle del Giordano, altamente strategica, sarebbe rimasta sotto il loro controllo in qualsiasi futuro accordo di pace con i palestinesi, una posizione totalmente respinta dai palestinesi.