Il ministro ha mandato una lettera di protesta all’omologo russo Sergei Lavrov, al Segretario generale della Lega Araba, Nabil el-Arabi, e a Ekmeleddin Ihsanoglu, Segretario generale dell’Organizzazione della Cooperazione islamica.
E ha confermato che il “Muro del Pianto” è “un luogo sacro islamico”, sottolineando che esso e le proprietà adiacenti appartengono al Waqf islamico (Patrimonio religioso e culturale musulmano, ndr) e che gli ebrei non hanno alcun diritto su di essi.
Il ministro palestinese ha chiesto al collega russo di chiarire la posizione del suo ministero sulla città di Gerusalemme e sui luoghi santi islamici, poiché la Russia sembra accreditare le falsificazioni israeliane sui fatti e la persecuzione contro i Palestinesi nella città occupata di Gerusalemme – la pulizia etnica, la politica di demolizione delle case, i tunnel sotto la moschea di al-Aqsa che hanno l’obiettivo di demolirla e di riportare alla luce il presunto Tempio.
Il ministro ha anche rivolto un appello all’Organizzazione della Cooperazione islamica e alla Lega Araba perché facciano pressioni sulla Russia in modo che chiarisca la sua posizione sui luoghi santi islamici.