Qaraqe: al-Issawi ha rifiutato una proposta israeliana di rilasciarlo e deportarlo

samer-issawiRamallah-InfoPal. Samer al-Issawi ha rifiutato di sospendere il suo sciopero della fame, che perdura da 266 giorni consecutivi, in cambio della sua liberazione e deportazione in un paese europeo. Lo afferma il ministero degli Affari dei prigionieri del governo di Ramallah.

L’agenzia stampa ufficiale dell’Autorità palestinese (Anp) ha riferito che venerdì 12 aprile, il ministro dei prigionieri, Issa Qaraqe, ha dichiarato: “Il detenuto Samer al-Issawi ha respinto una proposta di accoglierlo in un paese europeo, rifiutando qualsiasi forma di deportazione, lontano dalla sua terra”.

Stando a quanto riferito dal ministro, al-Issawi avrebbe dichiarato di non essere intenzionato a ripetere l’esperienza dei deportati della basilica della Natività, insistendo, invece, per tornare nella sua città, Gerusalemme appunto.

Fonti ebraiche avevano reso noto che il governo israeliano ha offerto di deportare al-Issawi in un paese europeo, o in qualsiasi altro stato membro dell’Onu. Le stesse fonti hanno sottolineato che la proposta israeliana è giunta dopo che funzionari dell’Unione europea e dell’Onu hanno espresso preoccupazioni circa le condizioni del detenuto palestinese in sciopero della fame.

Al-Issawi fu condannato a 26 anni di carcere da un tribunale israeliano per aver svolto attività contro l’occupazione. Nel 2011 fu rilasciato nell’ambito dell’accordo di scambio tra i prigionieri e successivamente riarrestato perché “avrebbe violato i termini del suo rilascio”.