Qatar, il ministro degli Esteri: “Ospitiamo Hamas per ragioni che hanno a che fare con il dialogo palestinese”

Parigi – Londra Quds Press. Il ministro degli Esteri qatariota, sheikh Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani, ha dichiarato che il suo Paese “è in contatto con l’emiro del Kuwait in merito agli sforzi da lui profusi per la mediazione, e anche gli Stati Uniti sono in contatto con il Kuwait per discutere della medesima mediazione”.

Il ministro ha affermato che “il dialogo è la soluzione alla crisi del Golfo e necessita di basi che finora non sono state rese disponibili”.

Abdulrahman Al Thani ha inoltre aggiunto che “il Qatar è pronto a prendere in considerazione qualsiasi richiesta a patto che sia chiara”.

D’altra parte, il ministro ha negato le insinuazioni contro il suo paese, accusato di appoggiare i Fratelli Musulmani e il movimento islamico di resistenza Hamas e ha asserito che “il Qatar si rapporta con i governi e non con i partiti. Il paese ha supportato la giunta militare al potere in Egitto, la presidenza Morsi e tutto quello che ne è seguito, così come ha sostenuto la Tunisia quando la Fratellanza musulmana ha conquistato il potere, offrendole un maggior sostegno in seguito al declino del movimento. Le accuse che ci vengono rivolte non hanno alcun fondamento».

Per quanto riguarda la posizione su Hamas, Mohammed Bin Abdulrahman Al Thani ha affermato che “le insinuazioni secondo le quali il Qatar appoggerebbe Hamas sono false. Il Qatar non supporta Hamas benché ne abbia ospitato l’Ufficio politico, prima che questo venisse trasferito in Palestina (Striscia di Gaza). La presenza di alcuni leader nel paese è dovuta principalmente al tentativo di instaurare un dialogo nazionale e raggiungere la riconciliazione”. Al Thani ha poi aggiunto che “il Qatar caldeggia il popolo palestinese e incoraggia il ripopolamento di Gaza attraverso i fondi internazionali, così come il governo di unità nazionale. È sbagliato pensare che il Qatar possa avere un qualche legame con le fazioni palestinesi”.

Il ministro ha quindi sottolineato che il suo paese “punta primariamente a risolvere le questioni  di carattere umanitario sorte a seguito dell’assedio illegale”.

Il ministro degli Esteri ha compiuto un tour europeo le cui tappe sono state Berlino, Bruxelles, Mosca e Londra ed è atteso infine a Parigi.

Traduzione di Fatima El Kerchaoui