Quali sono le richieste degli elettori palestinesi?

MEMO. Quando Hamas ha vinto le elezioni nel 2006, Israele ha imposto un blocco sul governo di Ismail Haniyah. L’assedio era appoggiato dagli USA, dall’Unione Europea e dai paesi arabi, poiché nessuna delle grandi capitali del mondo arabo ha mai trattato con il governo palestinese democraticamente eletto.

I paesi arabi hanno reagito positivamente al blocco imposto dalle autorità occupanti israeliane per due motivi. Prima di tutto, perché questi odiano tutti i movimenti politici islamici, soprattutto i Fratelli Musulmani, e il movimento di Hamas di Haniyah è una emanazione della Fratellanza. Inoltre, il mondo arabo si è sottomesso alla pressione degli USA a causa degli interessi comuni e degli aiuti finanziari.

L’aspetto più pericoloso dell’assedio è stata la comprensione di questi accordi da parte di Mahmoud Abbas e le richieste avanzate dalle parti assedianti. Abbas si è rifiutato di cooperare con il governo di Haniyah e ha addirittura chiesto elezioni anticipate tre mesi dopo la vittoria di Hamas.

Ora Abbas ha deciso che le elezioni avranno luogo alla fine di quest’anno. Nella Palestina occupata siamo arrivati ad un bivio. Hamas prenderà parte alle elezioni? E se e quando si terranno effettivamente, i risultati, indipendentemente da chi vincerà, saranno riconosciuti e accettati dagli Stati Uniti e dai paesi arabi? E inoltre, Abbas accetterà i risultati se lui e il suo movimento di Fatah non dovessero vincere?

La natura dei collegi elettorali nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania è tale per cui Fatah e Abbas non possono essere certi della vittoria, e i paesi e i blocchi summenzionati sentono che non ci sono solide garanzie di vittoria, soprattutto in Cisgiordania. Tutti temono che Hamas possa prendere parte alle elezioni per affermare i suoi diritti nazionali, la sua fermezza contro il blocco e la sua ampia popolarità, dimostrando l’amore del popolo per la resistenza contro l’occupazione israeliana.

In altre parole, esistono varie considerazioni che potrebbero spingere Hamas ad essere presente in tutti i seggi del consiglio legislativo. Tale partecipazione è distinta dalla responsabilità di formare in seguito un governo o di lasciarlo in mano ad una figura indipendente.

Pertanto il popolo palestinese ha bisogno di garanzie da Fatah e da Abbas – e dai paesi che hanno fatto pressione su Hamas perché accettasse di tenere le elezioni presidenziali, legislative e del Consiglio nazionale in un momento successivo invece che concomitante – che i risultati vengano accettati. Elezioni per le quali Abbas deve accettare di sottomettersi al veto di Israele non avrebbero alcun valore.

Inoltre, i Palestinesi si pongono interrogativi a proposito della trasparenza e della serietà delle elezioni. Hanno il diritto di essere rassicurati sul fatto che il processo di voto sarà libero ed equo, perché se non lo fosse, la fragile unità della società andrebbe distrutta. In ogni caso, le rassicurazioni e le garanzie saranno sufficienti e saranno onorate? Non lo sappiamo. D’altro canto, non è vero che nell’accordo per lo scambio di prigionieri Shalit, Israele non ha mantenuto alcune garanzie date?

Quindi, che cosa chiedono gli elettori palestinesi? Trasparenza, serietà ed onestà prima, durante e dopo le elezioni.

(Nella foto: Un uomo palestinese entra negli uffici della Commissione elettorale centrale a Gaza City, il 17 gennaio 2021 [MAHMUD HAMS/AFP via Getty Images]).

Traduzione per InfoPal di Aisha T. Bravi