Quando Craxi diceva: “La lotta armata dei palestinesi è legittima”

InfoPal. Di Lorenzo Poli. Ecco il celebre discorso dal dirigente del Partito Socialista Italiano Bettino Craxi, pronunciato da Presidente del Consiglio, quando dichiarò dinanzi alle Camere la legittimità del ricorso del popolo palestinese alla lotta armata al fine di liberarsi dall’occupazione proditoria delle proprie terre da parte della brutale colonizzazione sionista. Questi erano i tempi di un’Italia che ancora guardava alla politica con lungimiranza, quando aveva un rapporto privilegiato con i Paesi arabi (distrutto nel 2011 da Francia, Regno Unito e Stati Uniti, che hanno fatto di tutto per coinvolgere l’Italia nella detronizzazione e nell’uccisione di Gheddafi), quando era già “l’Italietta” di cui parlava Pasolini, ma meno meschina di oggi.

E’ bene che tutti sappiano che uno dei nostri ultimi statisti – degni di questo nome – ebbe a pagare a caro prezzo il suo coraggio di avere osato urlare la verità in faccia ai padroni del mondo. Il 6 novembre 1985, alla Camera dei Deputati, Bettino Craxi riferisce sulla politica estera del Governo, rivendica (pur contestandone l’efficacia) il diritto dei palestinesi a condurre una lotta armata di liberazione nazionale dall’occupazione straniera, citando anche il “padre della patria” Giuseppe Mazzini. In aula si scatena il partito americano: la Malfa s’innervosisce, Filippo Berselli (poi senatore di AN) non vuole fargli finire il discorso, per non parlare delle facce tese di Tremaglia e Fini.

Famoso è stato anche lo scontro diplomatico che avvenne nell’ottobre 1985 quando il governo di Bettino Craxi negò all’allora presidente Ronald Reagan la consegna dei dirottatori palestinesi della nave Achille Lauro che avevano ucciso un cittadino americano. Un braccio di ferro rimasto nella storia che rischiò di sfociare in uno scontro armato tra i soldati della Delta Force Statunitense da una parte e vigilanza aeronautica militare e carabinieri dall’altra. Fu l’ultimo atto eclatante di un’Italia che era sempre stata attenta alle relazioni con la Palestina, oltre che a quelle con Israele.

Allo stesso modo, anche Aldo Moro ebbe a pagare a caro prezzo il fatto di non avere concesso le basi italiane agli israeliani durante la Guerra dello Yom Kippur, nel 1973, preferendo affermare l’indipendenza dell’Italia.

Sappiamo tutti che fine ha fatto Craxi: ha pagato per Sigonella, per l’opposizione alla svendita dei “gioielli di famiglia” dell’economia nazionale.

Oggi lui non c’è più, indicato a capro espiatorio del malaffare italiano: ma tutti quei contestatori siedono ancora nel Parlamento della Repubblica delle banane.