Quando la menzogna vuol farsi verità.

Quando la menzogna vuol farsi verità
 
di Luca Dentis per "La città ragionante" di islam-online.it
 
Da giorni ormai si dibatte, con inusitata violenza verbale da parte di taluni, 
sul manifesto dell’UCOII contenente la condanna delle atrocità sioniste in Libano.
Dall’UCOII si esige, come nei secoli più bui dell’Inquisizione,
una totale abiura di quanto scritto in quel manifesto.
E perchè l’UCOII dovrebbe abiurare? Perchè ha criticato Israele?
Perchè ha fatto un paragone duro ma, si badi bene, anche calzante,
per numero di vittime e per modalità d’esecuzione delle stragi?
Se l’UCOII abiurasse – per fortuna, non ne ha intenzione –
sarebbe una resa incondizionata ai filosionisti d’ogni dove –
non unicamente il solito Allam, ma altresì alcune macchiette
che solo la degenerazione politica italiana ha consentito loro di calcare
 la ribalta, nonchè, giusto per completare il quadro,
esponenti di associazioni USA dichiaratamente schierate con Israele -.
Tutti costoro dovrebbero avere l’onestà intellettuale
di leggersi quel capolavoro della letteratura non solo italiana,
ma mondiale, ch’è "Se questo è un uomo".
Chi lo scrisse, Primo Levi, sperimentò personalmente,
a differenza delle odierne prefiche filosioniste,
l’orrore del campo di sterminio di Auschwitz.
Eppure in quel libro – e nel successivo "La tregua" –
non parlò di quell’orrore in termini di tragedia ebraica,
e neanche primariamente ebraica, bensì in termini di tragedia umana;
nè disse mai che la Shoah costituisce un "unicum".
Costoro dovrebbero altresì leggersi l’opera teatrale di Brecht
"La resistibile ascesa di Arturo Ui", dove, sia pure modificando l’ambientazione,
viene efficacemente descritta la presa del potere da parte di Hitler;
in particolare dovrebbero tener conto del monito finale,
laddove il drammaturgo tedesco avverte lettori e spettatori c
he altri Hitler sono possibili, e non necessariamente in Germania.
Ed invero Guantanamo, Abu Ghraib e la Striscia di Gaza
cos’hanno da invidiare ai campi nazisti?
Non vi si pratica forse anche lì la degradazione della persona reclusa,
umiliandone la dignità umana?
Se è sommamente giusto – e chi scrive ne è convintissimo –
esecrare il nazismo perchè inflisse indicibili sofferenze a coloro che perseguitò,
non è forse altrettanto giusto fare lo stesso con chi replica quelle sofferenze?
O forse l’esecrazione va graduata a seconda di chi quelle sofferenze infligge e di chi le patisce?
Così pare essere, viste le reazioni al manifesto dell’UCOII.
Quelle reazioni palesano la più immonda forma d’ipocrisia:
 scusare Israele per i crimini d’oggi, perchè gli ebrei
(che non abitano solo in Israele, nè ne rappresentano la totalità della popolazione)
furono perseguitati (non essi soli, però!) dai nazisti.
E’ tempo che ad Israele venga tolto, una volta per tutte,
 il comodo alibi della Shoah come copertura e giustificazione dei suoi crimini.
Solo così, tra l’altro, gli ebrei che patirono inumane sofferenze nei campi nazisti
potranno veder non più strumentalizzata la loro tragedia:
riflettano attentamente su questo punto, i giustificazionisti ad oltranza dell’operato dello Stato sionista.

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