Quartetto: lo stop alle colonie ha dato effetti positivi, meglio continuare

Maan. Il Quartetto di pace per il Medio Oriente ha chiesto ieri a Israele di estendere lo stop parziale all'espansione illegittima delle case coloniali in Cisgiordania: lo riferisce una dichiarazione congiunta dei quattro membri (Onu, Russia, Usa e Ue). 

“Il Quartetto – si legge nella dichiarazione – ha notato che la lodevole moratoria decisa da Israele lo scorso novembre ha avuto un impatto positivo, e ne ha sollecitato la prosecuzione”. I leader palestinesi e israeliani vengono quindi incoraggiati a “promuovere un ambiente favorevole all'avanzamento” delle trattative di pace attualmente in corso.

I quattro contraenti hanno d'altronde “ricordato che azioni unilaterali da entrambe le parti, ivi incluse le attività coloniali, non possono pregiudicare i negoziati e non saranno dunque riconosciute dalla comunità internazionale”.

Queste richieste sono giunte a pochi giorni dall'imminente scadere dello stop agli insediamenti. L'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp) e l'Autorità nazionale palestinese (Anp) hanno minacciato di ritirarsi dalle trattative se Israele rifiuterà di rinviare la data di scadenza del provvedimento, e d'includervi Gerusalemme est.

Mentre il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha comunicato domenica che non dilazionerà la moratoria, la squadra di negoziatori palestinesi annuncerà la propria decisione di continuare o meno i colloqui quando il termine sarà scaduto, ovvero dopo il 30 settembre.

Il rifiuto di Netanyahu rema contro le diffuse pressioni internazionali – provenienti anche da Usa e Onu –, che hanno chiesto a più riprese l'estensione della fase di “congelamento” coloniale per scongiurare il rallentamento delle negoziazioni, appena ripartite dopo un'interruzione di venti mesi.